ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876
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28.7.2011 - giovedì - giorno 56
35 km est Gagarin (5.41) [+2]
Terespol (P) (20.19)
km 936
viaggio h 16.38, guida h 9.52
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Fotoalbum del giorno
Oggi vorrei fare 3 Stati: partire dalla Russia, attraversare tutta la Bielorussia ed arrivare in Polonia.
Non so se ce la farò; innanzitutto il tempo non è un granchè, anche se, per ora, non piove. Poi il problema dei confini: quello russo-bielorusso non dovrebbe rallentarmi, ma il bielorusso-polacco temo mi farà perdere almeno 2 ore. Ho dalla mia però due ore di fuso orario che dovrei guadagnare (1 entrando in Bielorussia e 1 in Polonia).
Comunque voglio provarci; quindi parto abbastanza presto, alle 5.41 (7' dopo l'alba). Bene, sono due giorni di seguito che parto prima delle 6 (ieri alle 5.35) e quindi riesco a sfruttare al massimo la luce.
Prendo la moto dal parcheggio dell'albergo
e imbocco la strada per la Bielorussia.
L'alba è sempre un bel momento, soprattutto in viaggio.
Questa è una delle poche strade della Russia che si può affrontare con tranquillità, riguardo il fondo stradale.
Ma, poichè siamo in Russia, tranquilli non si può mai stare, quindi compare un altro problema; un problema che, dopo averlo avuto nelle remote regioni del Far East, non credevo di trovare qui, in Europa: diverse stazioni di servizio non hanno benzina.
Io non ho problemi, poichè ho fatto il pieno subito prima che il problema cominciasse a presentarsi, ma alcuni automobilisti sì. Soprattutto un'assetata Terracan a benzina che è quasi a secco e chiede aiuto... a me!
Credo che sia raro vedere un'auto che chiede benzina a una moto.
Proviamo a travasare qualche litro (io ho il mio serbatoio a metà, quindi circa 12 litri); ma l'operazione è quasi impossibile con un semplice tubo di gomma, perchè il mio serbatoio è molto in basso, sotto la sella, quasi irraggiungibile con mezzi normali.
L'automobilista russo rinuncia. Comunque dopo circa 30 km troviamo un distributore con benzina e facciamo tutti il pieno.
Piove un po', ma non forte; proseguo.
Arrivo al confine con la Bielorussia: come al solito, nessuno mi ferma. Rallento, guardo i poliziotti, grido che sono italiano, ma mi fanno ampi cenni di continuare.
Bielorussia! Dopo 53 giorni.
Ottima la strada anche in Bielorussia, se non fosse, nei primi chilometri, per le pericolose barriere.
Finalmente qui in Bielorussia il limiti di velocità sono decenti.
Piove: ne approfitto per pranzare. Pochissimi euro; qui in Bielorussia (a differenza della Russia) accettano tutto: euro, dollari, rubli russi e bielorussi. Non ricordo se l'ho detto prima, ma uno dei piatti che ho più mangiato (e gustato, anche molto economico) in Russia (e Bielorussia) è il borsh, una zuppa di barbabietola rossa e patate, a volte "rinforzata" con carne (maiale o pollo). Ottima, calda e saziante. Nella foto si vede (il residuo) in primo piano a sinistra.
Anche la benzina si può pagare, nelle stazioni di servizio lungo l'autostrada, in una delle 4 valute (oltre che con carta di credito); e non c'è la scomoda abitudine russa di pagare in anticipo. Si paga così anche l'autostrada (che qui si paga, ma poco, circa 1 dollaro a tratta). Quindi, come all'andata, attraverso la Bielorussia senza cambiare in valuta locale.
Tutto sembra andare bene, il viaggio scorre tranquillo, ma l'imprevisto è in agguato e, puntualmente, accade.
Da quando sono entrato in Bielorussia ho notato molte cicogne. E' il loro periodo; passano l'estate qui in nord Europa, svernano a sud.
Volano sulla campagne, sulle città e... sulle autostrade. A dir la verità, sulle autostrade mi sembrano che volino basse, molto basse, troppo basse...
Vedo una cicogna provenire dalla mia sinistra, in parte di fronte, incrociare l'autostrada e, proprio nel momento in cui sta per passare sopra la sede stradale, si abbassa, quasi in picchiata, come per passare rasente all'asflato...
Bumm!
L'impatto è violento, devastante per il povero uccello, ma molto forte anche per me.
Al momento dell'urto viaggiavo (come mio solito quando fa caldo) con la visiera quasi tutta aperta. La cicogna ha urtato tra la visiera e la fronte del casco. La visiera è saltata, distrutta; anche il meccanismo di aggancio della visiera sul casco è distrutto.
Rallento e accosto. Sono frastornato: l'impatto è stato violento anche per me. Una cicogna ha un'apertura alare di circa cm 180 e pesa 4 kg. Io in quel momento andavo a circa 110 km/h; ho fatto appena in tempo a lasciare l'acceleratore, nemmeno a frenare, quindi credo che l'impatto sia avvenuto a 100 km/h. Quindi l'impatto, considerate massa e velocità, è stato molto violento.
I muscoli del collo sono indolenziti: resto 10' fermo a bordo strada, a cercare di riprendermi.
Guardo il mio casco: la visiera è saltata, ma è inutile cercarla nella campagna, perchè sono distrutti i meccanismi (presenti sul casco) che la fissano.
Riprendo la marcia, ma non sto ancora bene; mi fermo subito dopo ad una stazione di servizio e mi stendo per una ventina di minuti; piano piano l'indolenzimento dei muscoli passa e anche lo stato generale frastornato.
Ora un altro problema: non ho più la visiera e, anche se la mia moto è molto protettiva, non ho una sufficiente protezione dall'aria, anche perchè il parabrezza, dopo l'incidente, è bloccato nella posizione "tutto basso", al di sotto delle linea dei miei occhi.
E, come se non bastasse, il tempo si guasta e ogni tanto piove.
Indosso gli occhiali per proteggere gli occhi, ma guidare con gli occhiali da sole (gli unici che ho) con la pioggia (o il cielo coperto) non è il massimo. Mi fermo in tutte le stazioni di servizio cercando qualcosa, ma non trovo niente, nemmeno dei semplici occhiali neutri. Non parliamo nemmeno ovviamente di altro, tipo occhiali da motociclista o visiere o caschi. Preservativi ne trovo in ogni luogo, ma occhiali no! Io credo che in autostrada se si rompono gli occhiali è una cosa più urgente che se si rompe il profilattico, ma evidentemente questo è il mercato.
Alla fine trovo degli occhiali gialli (credo che siano quelli "antinebbia" che a volte si usano in auto); non è il massimo, ma meglio che niente.
Arrivo a Brest, la città bielorussa al confine con la Polonia.
Un monumento ricorda la II guerra mondiale, in questo che era l'avamposto della Russia verso occidente.
Qui i controlli ci sono, e seri.
2 ore in totale: 40' per uscire dalla Bielorussia e, dopo aver attraversato il fiume Bug (che segna il confine),
h 1.20 per entrare in Polonia; torno nell'Unione Europea.
Ho guadagnato un'altra ora (+1 guadagnata tra Russia e Bielorussia), ormai ho l'ora dell'Italia.
E' tardi, mi fermo al primo albergo, dopo 8 km. Sono le 20.19, quasi 17 ore dalla partenza in Russia.
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