ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876
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26.7.2011 - martedì - giorno 54
Urali Est Ufa (6.37) [+4]
Kuznetsk (18.47) [+2]
km 867
viaggio h 14.10, guida h 10.43
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Il piazzale dell'albergo è deserto quando parto; il sole è sorto da appena mezz'ora (le 6.04) e alcuni banchi di nebbia ancora aleggiano sugli Urali.
Dopo pochi chilometri non posso non fermarmi per ammirare il sole.
Continuo a scendere lungo il versante occidentale degli Urali.
Dopo un po' il paesaggio diventa quasi pianeggiante.
Questo camionista deve avere sbagliato una manovra.
Entro nella repubblica del Tatarstan...
... e, appena passato il cartello, il gps "scala" di 2 ore: però, che precisione! Questo è inoltre un punto particolare dell'orario, perchè si passa direttamente dal +4 della zona degli Urali (Ufa) al +2 di quasi tutta la parte europea della Russia (l'ora di Mosca). Oggi quindi ho guadagnato 2 ore; ora niente più variazioni in Russia.
Devo stare molto attento alla strada; ci sono molti koleiny, per diversi chilometri e alcuni molto accentuati. Entrarci male con una ruota di moto, significa rischiare di cadere.
Ho sentito diverse opinioni sulla causa di questi solchi.
Sono ritenuti normalmente il prodotto del passaggio dei numerosi mezzi pesanti sulla strada, insieme forse alla cattiva qualità della stessa strada, che provoca il consumo e lo sprofondamento dell'asfalto.
Il mio amico Eugeniy a Novosibirsk mi ha detto però che sono provocati soprattutto dall'uso delle gomme chiodate (molto comuni, dato il clina, in Russia), che, usate ad inzio è fine stagione, quando ancora non c'è il ghiaccio (o non c'è più), distruggono l'asfalto. Il peso dei camion ci aggiunge qualcosa, ma i camion non usano gomme chiodate.
Qualunque sia la causa, la guida in queste situazioni è molto impegnativa e piuttosto rischiosa; ovviamente per le moto, perchè un'auto è difficile che esca di strada per questi solchi; in una moto invece non basta tenere saldamente il manubrio nelle mani.
Fa molto caldo: la temperatura arriva a 40°.
Supero Samara, posta presso una grande ansa del Volga e imbocco la'utostrada M5 per Mosca, che da qui dista appena 1.000 km.
Passo accanto a Togliatti (erroneamente nota in Italia come Togliattigrad), dove negli anni '70 la Fiat costruì una grande fabbrica, che ha prodotto milioni di Vaz (esportate in Europa occidentale col nome Lada).
Supero il Volga con un lungo ponte.
La temperatura supera i 40°.
Sono sull'istmo della grande ansa del Volga, a ovest di Samara.
Sono le 15, non riesco più a sopportare gli oltre 40°. Devo fermarmi. Trovo una stazione di servizio, che mi rifornisce (gratis) di abbondante acqua fresca. Ringrazio.
Proseguo verso ovest. Mi fermo a fare benzina e (che fortuna!), proprio mentre sono al distributore scoppia un violento temporale.
Come spesso accade in questi casi in Russia, la violenza della pioggia fa saltare la corrente elettrica e quindi il distributore resta inattivo; ma io ho fatto appena in tempo.
Ovviamente resto al coperto finchè la pioggia non diminuisce; queste strade sono troppo pericolose con la pioggia.
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