ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876
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9.7.2011 - sabato - giorno 37
Shinonsen (7.20) [+7]
Sakaiminato-traghetto (13.05) [+7]
km 167
viaggio h 5.45, guida h 3.08
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Fotoalbum del giorno
Questo è l'ultimo giorno in Giappone, penso, quando, la mattina alle 6, esco dalla mia tenda.
Arrivo alla spiaggia: il bagno l'ho fatto ieri sera; stamattina, col cielo coperto, non ne ho voglia.
Presso il campeggio noto un trattore che in questi giorni sta preparando la spiaggia per l'imminente riapertura.
Smonto la tenda, bagagli in moto e parto, sempre lungo la costa, per quest'ultimo tratto del parco nazionale San'in Kaigan.
Il parco è splendido: magnifici panorami sulla costa. Questo è il tratto di costa di Anami.
Presso Dongbang.
Arrivo alle dune di sabbia (Sand Dune) di Tottori (il capoluogo di questa prefettura), l'ultima meraviglia del Parco nazionale San'in Kaigan.
Dal vasto parcheggio (presso cui sono i soliti negozi di souvenir), delle ampie scale in legno permettono di accedere alla zona delle dune senza rovinarle.
Sono spettacolari! Lunghe km 10, larghe km 2, alte fino a m 47.
Nel parcheggio presso le dune, vedo una Yamaha XT (con targa giapponese, come tutte le moto viste in Giappone). Aspetto un po' per incontrarne il proprietario che infatti poco dopo arriva.
E' un simpatico ragazzo che sta girando il Giappone con la sua moto. Interessanti i bauletti posteriori artigianali.
Arrivano poi altri due motociclisti giapponesi con le loro moto.
Riparto, supero Tottori e punto verso Sakaiminato.
Poco prima di arrivare al mio porto di imbarco, decido, visto che è ancora presto, di fare una deviazione. Alla mia sinistra si erge, non alto (m 1.729), ma ripido e vicinissimo alla costa (la cima è a 10 km dal mare), il vulcano Daisen.
La salita è breve,
fino a quota m 800 (oltre la strada non sale).
Noto impianti di risalita. Evidentemente qui, d'inverno, si scia, su quelli che adesso sono verdi prati.
Molto bello il panorama sulla baia di Sakaiminato.
Lì sotto mi aspetta la mia nave: è ora di andare.
Oltre 40°: l'avvicinamento al porto è un po' faticoso, anche per il traffico.
A proposito di traffico in Giappone, una considerazione sulle auto giapponesi: sono le auto più brutte che abbia mai visto. Strano, per un paese che è il secondo produttore mondiale di autovetture (il primo, credo, considerando la somma delle auto prodotte dalle case giapponesi). Forse quelle brutte se le tengono loro e le migliori le esportano! La maggior parte della auto che circolano in Giappone sono inguardabili; piccole, squadrate, dall'aerodinamica ed elenganza pari ad una scatola da scarpe. Capisco i loro problemi di spazio, ma un minimo di decenza!
Arrivo puntuale: la nave è lì
e anch'io ora sono qui, da dove sono partito, dopo 8 giorni e km 3.459 di Giappone.
Sbrigo le (semplici, rispetto allo sbarco) formalità burocratiche; solo la complicazione di attendere la visita dei doganieri alla moto, che devono timbrare nuovamente il mio Carnet de Passage; altri 100 euro (in contanti in yen) per il parcheggio della moto nella zona doganale, in attesa che arrivino i funzionari.
Mi imbarco e il traghetto parte al tramonto.
Ciao Giappone.
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