ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876
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7.6.2011 - martedì - giorno 5
75 km E Nizni Novgorod (7.02) [+2]
170 km W Perm (19.32) [+2]
km 865
viaggio h 13.30, guida h 10.11
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Fotoalbum del giorno
La fortuna che ho avuto finora (poca pioggia) sembra essere finita: oggi giornata quasi completamente di pioggia. E, dirigendo verso ovest, il cielo non promette nulla di buono:
Devo prestare attenzione alle strade che con la pioggia diventano insidiose, anche perchè, dopo Kazan, sono peggio che a ovest.
Dopo un po' però l'iniziale timore che avevo nell'affrontare di nuovo le strade russe in queste condizioni, quasi scompare. Piano piano comincio a prendere confidenza con queste strade e, anche se un paio di volte rischio di cadere (a bassa velocità), diventa bello.
La moto mi dà l'impressione di danzare, saltando da una traiettoria all'altra, evitando le buche, i koleyni, i tratti più scivolosi; sì, mi dà proprio l'impresisone di una danza, una danza sotto la pioggia e sul nastro d'asfalto.
Poi però la pioggia aumenta e sono costretto a fermarmi sotto la provvidenziale tettoia di una stazione di servizio: non posso però far benzina, perchè il violento temporale ha interrotto la luce e, senza corrente, non si può erogare benzina.
Passo il grande fiume Volga presso Kazan:
Attraverso la Repubblica del Tatarstan. I Tatari sono una popolazione di origine turca e costituiscono metà della popolazione di questa repubblica, una delle principali della Federazione Russa.
Simpatici:
Un po' meno simpatico quando una Porsche Caienne Turbo SENZA TARGA ti supera, facendoti venire tanti dubbi:
Caratteristiche le pensiline d'attesa degli autobus, tutte uguali in Tatarstan, come me le ricordavo dal viaggio in Mongolia:
Alcuni cantieri (molto fastidiosi con la pioggia e il fango) mi rallentano.
Ormai è tardi, meglio cercare da dormire.
Il faro della moto, coperto dalla terra, mi ricorda quanta terra ho preso oggi:
Continua a piovere e la strada non è molto buona, anche con dei continui saliscendi nella foresta. Non trovo motel, dopo Izhvesk alcune persone mi indirizzano presso un motel in una cittadina, ma ho l'amara sopresa di scoprire che non ci sono camere libere: strano, non sembra certo un posto molto frequentato.
Comincio a preoccuparmi: chiedo ancora e sembra che ci sia un'altra possibilità 50 km avanti.
Riparto sotto la pioggia e infine vedo qualcosa: non sembra un albergo: è un'officina, ma controlliamo.
In effetti per fortuna l'officina ha, al piano di sopra, alcune camere libere e le affitta.
Simpaticissimo un ragazzo (credo il figlio del titolare, che parla abbastanza inglese) con cui parlo del mio viaggio e al quale mostro le foto del viaggio sul mio sito (c'è un collegamento internet, almeno fino a che chiude l'ufficio).
La moto ovviamente desta molto interesse tra gli operai dell'officina, che me la ricoverano al sicuro nel garage:
La coperta del letto è molto "caratteristica":
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