ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876
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8.6.2011 - mercoledì - giorno 6
170 km W Perm (7.13) [+2]
57 km E Ekaterinburg (19.58) [+4]
km 599
viaggio h 10.45, guida h 8.12
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Dopo aver svegliato i poveri meccanici che per me devono aprire alle 7 invece che alle 8 (ma sono stato "buono": oggi infatti, per venire loro incontro, è il primo giorno che parto dopo le 7), tiro fuori la moto dal garage e comincio una giornata che, lo vedo già dalla finestra della mia camera, si preannuncia carica di pioggia.
E le promesse sono mantenute! A ciò si aggiunge la strada, che è ancora peggio di ieri, inerpicandosi sempre più a nord, per scavalcare gli Urali tra Perm e Ekaterinbuerg, a nord, "troppo" a nord.
Vorrei far veder questa strada a quel motociclista che me la consigliò due anni fa, quando tornavo dalla Mongolia. Ho fatto bene a non percorrerla quella volta: con la moto in quelle condizioni (dopo l'incidente in Mongolia) avrei avuto qualche difficoltà in più. Ora la moto è in perfetta efficienza, ma continuo a pensare che certa gente prima di parlare dovrebbe riflettere.
Comunque ho scelto questa strada anche per percorrere un itinerario diverso, visto che per la maggior parte di questi 10.000 km di Russia dovrò percorrerli anche al ritorno.
La strada spesso è anche peggio di questa foto, ma, quando piove più forte, ho altro da pensare che fotografare:
Gli unici raggi di sole sono le persone:
Presso Perm, raggiungo il punto più a nord del viaggio: 55° 6'.
Ormai sono nella zona degli Urali,
ma, anche questa volta, li attraverso senza vedere nessun segno del confine Europa-Asia. E' la terza volta che li attraverso e oggi li ho percorsi proprio piano: ma dov'è il segnale? Per quanto mi sia documentato, non lo trovo.
Pazienza, ora ho altri problemi: la pioggia aumenta, come il traffico di TIR e devo stare attento alla strada.
Diversi venditori ambulanti. Questo vende miele:
Molto traffico per superare Ekaterinburg. Resto meravigliato vedendo nel traffico intenso (e disordinato) una carrozzella che sfila tranquilla tra le auto; dopo comprendo che è un mutilato che chiede l'elemosina agli automobilisti:
57 km dopo Ekaterimburg, mi fermo a dormire.
Ho appena "messo il piede" in Asia: domani sarà la prima tappa interamente in questo grande continente: da attraversare tutto fino al Pacifico.
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