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MEDIO ORIENTE
La Terra Proibita

1/22.3.2010
km 12.528
viaggio h 218.19, guida h 142.41

MOTOGUIDA

MOTO
Ho usato la mia solita Honda Gold Wing 1500, del 1998, con quasi 630.000 km alla fine del viaggio. Le strade incontrate non hanno messo in difficoltà la moto, anche se lo stato di manutenzione di alcune avrebbe reso meno impegnativa la guida con una moto più leggera e dall’escursione delle sospensioni più ampia. Ma questa è la mia moto e io viaggio solo con questa. Inoltre solo questa moto mi permette di tenere medie giornaliere che mi hanno consentito di raggiungere Aqaba (quasi 5.000 km) in 5 giorni e di completare il viaggio in 22. Le moto che si incontrano in questi posti sono normalmente di piccola cilindrata e i meccanici… adeguati alle moto. Ma, in caso di necessità, i meccanici hanno tanta pazienza e voglia di riparare il guasto, quindi è possibile cavarsela. Magari non sempre.

STATO DELLE STRADE
Non male. Ottime fino alla Turchia (con l’eccezione della circonvallazione di Sofia), ottime anche in Turchia (tranne qualche tratto in rifacimento), discrete in Siria e Giordania (se si resta sulle vie principali, a volte superstrade), anche in Egitto, se non fosse per il caos del traffico. Quello del traffico “promiscuo” è un problema comune nel Medio Oriente e non è raro anche in superstrada incontrare un carretto trainato da un animale o un’auto contromano.
Fa eccezione Israele, dove gli standard delle strade sono occidentali, con ottime autostrade (gratuite) e ottima viabilità secondaria. Molto traffico in Libano.
Le autostrade sono a pagamento solo fino in Turchia. Pochi tratti a pagamento in Egitto (ma costano poco).

CLIMA
Il viaggio è avvenuto a marzo, tra fine inverno e inizio primavera. Quindi l’escursione termica è stata notevole: dai -3° delle montagne della Turchia agli oltre 30° di Egitto e Giordania. Neve in Turchia e Croazia, sole che spaccava le pietre dopo la Siria, dove potrete fare il bagno nel Mar Rosso o nel Mar Morto. Il caldo però, trattandosi prevalentemente di zone desertiche, è secco, quindi sopportabile; fa eccezione la valle del Mar Morto, veramente afosa, a 400 m sotto il livello del mare.
Un po’ di pioggia all’andata nell’attraversamento dei Balcani, per il resto le precipitazioni in quelle zone sono rare, tranne d’inverno. Consiglio di non andarci d’estate, perché fa veramente troppo caldo, visto che già a marzo c’erano oltre 30°; meglio soffrire un po’ il freddo nell’avvicinamento a quelle zone. D’altra parte, in pieno inverno può fare molto freddo fino in Giordania, con zone anche desertiche come Petra soggette ad allagamenti improvvisi; credo che il periodo migliore sia quello da me scelto. L’alternativa è l’autunno, p.e. ottobre, che però ha meno ore di luce.

ORA LOCALE
Dalla Bulgaria all’Egitto è un’ora avanti all’Italia.

VISTI E PATENTE
Il passaporto è necessario per la maggior parte degli Stati attraversati, ma in molti non basta. Serve il visto in Siria, Giordania ed Egitto. In Egitto è possibile farlo in frontiera, per Siria e Giordania meglio farlo in Italia.
Anche in Libano serve il visto, ma ho fatto tutto in frontiera, senza pagare nulla.
Alcuni degli Stati attraversati richiedono la patente internazionale, ma nessuno me l’ha mai chiesta.

ISRAELE
Come già spiegato in precedenza, non è possibile entrare in Siria e in Libano (e in alcuni Stati arabi) se sul passaporto c’è il segno di un passaggio in Israele. Quindi nel vostro viaggio Israele deve essere l’ultimo Stato attraversato. Poiché questo non è possibile in un viaggio in moto (non ci sono traghetti regolari da Israele verso l’Europa e trasportare la moto in aereo è troppo costoso), non resta che chiedere ai giordani e agli israeliani del valico di confine Giordania-Israele di non apporre alcun timbro sul passaporto. Nel mio caso un piccolo timbro “anonimo” gli israeliani lo hanno apposto, ma mi è andata bene. Non sperate che i siriani non si accorgano di un timbro di Israele sul passaporto: lo controllano con attenzione. È anche possibile entrare in Israele dall’Egitto, ma le procedure doganali egiziane sono più complesse; inoltre l’Egitto richiede il Carnet, che deve necessariamente essere timbrato, quindi i siriani se ne accorgerebbero guardandolo.
Dopo il mio viaggio, è stato istituito un traghetto tra Venezia e Alessandria d’Egitto (e la Siria); questo permette di entrare in Israele dopo essere passati dalla Siria e poi, arrivati in Egitto, tornare in Italia col traghetto, invece che via terra, senza problemi di timbri “scomodi”. Certo, perdete il “gusto” di farlo tutto via terra, ma sono scelte personali.

VALUTE E CARTE DI CREDITO
Quasi ogni Stato ha la sua valuta; non ci sono problemi a trovare cambiavalute: sono anche presenti appositi uffici in frontiera. Bancomat ne ho visti pochissimi e comunque non ne ho cercati, poiché in certi posti non faccio affidamento sulla loro presenza. In certe frontiere (Siria) chiedono dollari per pagare alcune tasse di ingresso, ma generalmente questi importi si regolano in valuta locale, anche in Egitto, dove invece avevo avuto informazioni diverse. Il traghetto Aqaba-Nuweiba si paga solo in dollari.
In ogni caso, meglio avere un po’ di dollari, anche in banconote da piccolo taglio, anche per eventuali mance, non necessarie, ma a volte utili. Meno graditi gli euro, ma comunque a volte accettano anche quelli.
L’uso della carta di credito è raro; in pratica solo i grandi alberghi. Anche per fare benzina (l’operazione più comune e la principale fonte di spesa per chi viaggia in moto), quasi sempre (dopo la Turchia) si deve usare il contante.

CARNET DI PASSAGGIO IN DOGANA E ASSICURAZIONE VEICOLO
Il carnet è necessario in Egitto. Anche in Siria formalmente è necessario, ma è possibile comunque passare, pagando una tassa supplementare. In Giordania e Libano ve lo chiederanno per semplificare le operazioni doganali, ma anche qui se non lo avete riuscirete a passare comunque.
In Italia lo rilascia l’ACI, previa presentazione di una fideiussione sul valore del veicolo (fino al triplo, se ha più di 10 anni).
Riguardo l’assicurazione della moto, per gli Stati in cui non vale la Carta Verde i doganieri vi faranno stipulare un’assicurazione temporanea, per il periodo presunto di permanenza; piuttosto cara in Egitto.

BENZINA
Costa ovunque meno che in Italia (vedi tabella capitolo successivo), tranne in Turchia. Il numero di ottano a volte non è nemmeno indicato e credo che in certi Stati (p.e. Egitto) sia inferiore a 90 e spesso col piombo. Non ho avuto comunque mai problemi con la mia moto, che però, essendo l’ultima Gold Wing a carburatori (e non catalizzata), beve di tutto. Non ho mai dovuto usare additivi.

PERNOTTAMENTI
Normalmente costano poco; la situazione è comunque varia, perché nelle località turistiche esistono anche grandi alberghi dal costo più elevato, comunque generalmente più basso che in Europa. Sulla costa del Mar Rosso il costo del pernottamento nel mio caso ha oscillato da un minimo di 3 euro (bungalow sulla spiaggia, ottima posizione e confortevole, anche se senza bagno) a un massimo di 47 euro (grande albergo, con tutto).
Negli alberghi più economici, controllate che ci sia il bagno, cosa non scontata.
Campeggi quasi nessuno, tranne in Israele, dove sono una valida alternativa agli alberghi, cari come in Europa. È possible campeggiare nel Wadi Rum (Giordania), sia con tenda propria (costo zero) che negli accampamenti dei beduini (a pagamento; qui spesso sono forniti anche la colazione e il pranzo). Se non trovate nulla, potete anche considerare la possibilità di essere ospitati presso qualche abitazione privata, come ho fatto ad Apamea (Siria), dando una piccola somma al padrone di casa.

CARTOGRAFIA
Come cartografia elettronica specifica in pratica nulla, ma il World Map (strade principali) caricato sul mio gps si è dimostrato sufficiente per orientarmi, anche se non molto aggiornato e senza l’autorouting. L’area è comunque in gran parte coperta anche dalla normale cartografia europea, con autorouting, anche se non dettagliata.
Importanti delle buone carte… di carta. Le ho trovate tutte presso la VEL - Libreria del Viaggiatore, a Sondrio, e si sono dimostrate precise.

GUIDE
Ho usato le guide della Lonely Planet. Ottime: formato comodo, robuste, molte informazioni utili, razionali nello schema e quindi di facile consultazione per trovare quello che serve.
Spesso non aggiornate nei prezzi degli alberghi.

CIBO
Il cibo è economico quasi ovunque; in Turchia kebab, che si trova, nelle diverse varianti, anche oltre; te (chay) quasi ovunque (spesso te lo offrono anche le stazioni di servizio); ortaggi in abbondanza nelle fertili valli della Siria (Apamea); qualche specialità locale. In genere comunque non do molta importanza al cibo: mi basta nutrirmi.
Ricordo l’usuale raccomandazione di bere acqua solo se sigillata in bottiglia; le condizioni igieniche lasciano spesso a desiderare e, anche se potreste sopravvivere perfino bevendo l’acqua del Nilo al Cairo, meglio non rischiare. Ed è preferibile nutrirsi di cibi cotti.

ABBIGLIAMENTO
Data la varietà di clima, consiglio di vestirsi a strati. Io ho usato sempre magliette a manica corta sintetiche traspiranti, molto pratiche perché non restano bagnate di sudore, si lavano facilmente e si asciugano velocemente (appese la sera in camera, la mattina sono asciutte)… se uno ha voglia di lavarle, naturalmente; per viaggi brevi come questo generalmente non perdo nemmeno tempo a lavarle; basta portare un paio di magliette in più. Poiché era ancora abbastanza freddo (almeno fino alla Turchia), in questo viaggio ho usato il mio fido giubbotto di pelle; buono col freddo (rinforzato eventualmente da un pile sotto), piuttosto caldo dopo la Siria, quando i 30° egiziani e giordani lo hanno messo in difficoltà; nell’afosa valle del Giordano non ho resistito e mi sono tolto per qualche ora il giubbotto, restando a guidare in maniche corte; il rischio era inferiore a quello di svenire per il caldo.
Ho usato il solito casco jet con visiera lunga, jeans, stivali (in pelle e goretex), guanti (li ho utilizzati tutti, vista l’escursione termica: estivi traforati, in pelle da mezza stagione, invernali). I jeans, lo ammetto, non sono abbastanza protettivi (in caso di caduta la loro resistenza all’abrasione è bassissima), ma non ho ancora trovato un altro tipo di pantaloni che riesca a sopportare quando fa caldo.
Quando piove indosso sopra i jeans un antipioggia traspirante; sopra il giubbotto non serve nulla perché l’acqua non passa e, anche se la pelle si impregna d’acqua, dopo un po’ si asciuga.
È importante indossare sempre anche i guanti e gli stivali (oltre ovviamente al casco), anche se fa caldo: in caso di caduta, mani e piedi sono i più esposti.

ACQUISTI
Cerco di ridurli al minimo, sia per me che per chi resta a casa. Interessanti i pugnali beduini (Palmyra) e altri oggetti di artigianato locale (Wadi Rum), il grande mercato di Damasco (dove si trova di tutto); presso le piramidi sarete assillati dai venditori: non date loro spago o non ve li toglierete più di dosso.

SICUREZZA
Non mi sono mai sentito in pericolo. Ovviamente valgono le normali misure di sicurezza (un posto sicuro per la notte, evitare di guidare al buio, non esibire denaro o gioielli), ma l’impressione che ho avuto è di luoghi con un tasso di criminalità inferiore al nostro e dove lo straniero è rispettato. Nessun abuso da parte della polizia, nessuna richiesta di mance sulla strada. Qualche mancia per sveltire qualche pratica doganale, ma non richieste assillanti né esose.

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