BALCANI
L'Europa frammentata
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24.6.2008
- martedì - giorno 8
Hunedoara (RO) (7.40) - Bicaz (RO) (18.32)
Km 404, viaggio h 10.52, guida h 6.35 |
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Oggi tappa interamente romena; dopo il Kosovo, una giornata
senza confini da attraversare.
Poco dopo la partenza da Hunedoara,
noto un parcheggio per limousine, in forte contrasto col livello
di vita locale.Purtroppo
la strada è molto trafficata, soprattutto da TIR che
intasano la sede viaria; probabilmente si tratta di una direttrice
importante, che spero di abbandonare alla prossima città.
La prima tappa è Sebes,
dove c'è un'interessante chiesa evangelica, di origine
sassone. Infatti in Transilvania era presente anche un'importante
comunità sassone, ancora esistente, sia pure numericamente
ridotta. La targa in tedesco (Sebes in tedesco "Muhlbach")
lo testimonia.
La successiva sosta dovrebbe
essere Sighisoara, ma il caldo opprimente mi porta a cercare
un altro motivo di visita lungo il percorso, e così
mi fermo a Sibiu. Scelta indovinata, perchè la città
presenta un bel centro storico (pedonale) e una splendida
piazza centrale.Dopo
la visita, mi piazzo all'ombra in uno dei tanti bar (ce n'è
anche uno che fornisce gratuitamente internet wireless) a
prendere fiato. Interessanti gli abbaini a forma d'occhio
e la fontana "rasoterra", dove giocano i bambini.
Ma la strada chiama e così
di nuovo in sella, attraverso le verdi colline della Transilvania,verso
Sighisoara, la città natale di Dracula. In questa città,
molto interessante la città alta, ancora circondata
dalle antiche mura. Parcheggiata la moto in una piazzetta
a ridosso del centro, salgo verso l'antica Torre del Consiglio
(Turnul cu Ceas) o dell'orologio.Lì
vicino è la casa natale di Dracula, ora ristorante.Curiosa
la Hirscherhaus, detta casa cu cerb, per
la presenza di una testa di cervo in legno con corna naturali
sullo spigolo dell'edificio.
Con Sighisoara finisce la mia
esplorazione "cittadina" della Transilvania, e ora
dirigo, senza altre soste, verso i valichi di montagna che,
attraversando nuovamente i Carpazi, mi porteranno verso la
Moldavia romena. Prima il Bucin-Borzont ( m 1.287), poi, dopo
il paese di Gheorgheni, il passo Bicaz ( m 1.256). Purtroppo,
presso quest'ultimo, comincia a piovere, e ben presto la strada
in alcuni punti diventa insidiosa, a causa dell'invasione
della carreggiata da parte del fango. Ad un certo punto incrocio
un pullman che, per attraversare un passaggio difficile, fa
addirittura scendere tutti i passeggeri; un po' di timore,
ma passo anch'io (senza scendere dalla moto, ovviamente).
La pioggia non mi permette
di cogliere appieno la bellezza del posto. Dopo il valico
la strada passa vicino al lago rosa (dicono molto bello, ma
il maltempo mi induce a tirare dritto) per poi insinuarsi
nelle strette gole di Bicaz, davvero spettacolari.Arrivato
al punto più stretto delle gole, la pioggia diventa
violento temporale e preferisco fermarmi e trovare rifugio
in un chiosco dei venditori di souvenir, strategicamente piazzati
sul posto.Approfittando
di un attenuarsi della pioggia, riprendo la moto e, percorso
l'ultimo tratto delle gole,giungo
a Bicaz.
Trovo alloggio in un motel-ristorante
sulla strada principale: quando il gestore dell'albergo mi
vede tutto gocciolante non ho bisogno di spiegare che sono
in moto e mi trova subito un riparo per lei per la notte,
in un deposito (di cui deve aprire il portone grande, chè
la Gold Wing dalla porticina proprio non ci passa!).
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