LECCE
– TREMITI – LECCE
In Hobie Cat 16’ Getaway da solo
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23.7.2004
- venerdì - giorno 15
Bari (9.55) – Torre Guaceto (20.15)
M 49, h 10.20, N 4,7 |
... e la barca c’è!
Ci arrivo in autobus, carico i bagagli e parto.
Non vedo l’ora di sfruttare questo vento che finalmente
si vede dalla spiaggia, e anche dalla direzione giusta.
Oggi voglio arrivare a Torre Guaceto, dove
mi aspettano alla locale scuola vela. Sono 49 miglia. Parto
alle 9.55.
Per un po’ vado bene, ma il vento non
è molto forte, anzi dopo un po’è decisamente
debole, a differenza del mare che resta formato di poppa.
Mi crea qualche preoccupazione il timone di destra, quello
lesionato alle Tremiti: mi sembra che l'agugliotto superiore
si stia allentando, a terra lo serrerò.
Ormai dispero di arrivare a Torre Guaceto:
mi dispiace perché ci tengo a passare da questa scuola
di vela, dove non mi sono fermato all’andata per sfruttare
il bel vento che allora avevo (continuai fino a Torre Canne).
Ma, per fortuna, da Monopoli il vento diventa
abbastanza forte, sempre di poppa, e la media si alza.
A un certo punto accosto, ma mi rendo conto
che non è Torre Guaceto. Sono le 19: spero che non
sia lontano. Continuo a seguire la costa, ma la meta sembra
non arrivare mai.
Il tramonto si avvicina e ancora non individuo
l’obiettivo. Infine la vedo: sì, è lei,
non c’è dubbio, la riconosco, Torre Guaceto.
Avviso per telefono del mio arrivo, pregandoli
di accendere una luce nel caso (probabile) che arrivi dopo
il tramonto.
E infatti il sole tramonta poco dopo le 20.Prendo
dal sacco delle dotazioni di sicurezza la luce notturna bianca
portatile (invero ben poca cosa).
Ma ormai sono vicino e, nella luce del crepuscolo,
individuo le isolette che delimitano l’ingresso della
baia (devo anche rispettare un allineamento per i vincoli
della riserva naturale), quindi le barche a terra e, veloce
al traverso, arrivo alla spiaggia (20.15).
Alla base mi accolgono con molta simpatia e
si mostrano molto interessati al mio viaggio. Passo una bella
serata in compagnia di altri velisti.
Il posto è splendido, selvaggio. Sembra
di essere fuori dal mondo: una spiaggia, una penisola con
la torre, alcune isolette di fronte. E, quando cala la sera,
il buio assoluto, interrotto solo dalle poche e deboli luci
della base.
Vien voglia di restare in questa pace, ma domani
devo ripartire per l’ultima tappa.
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