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Sei in: MOTO - IRLANDA E ISOLA DI MAN - DIARIO DI VIAGGIO - GIORNO 12

IRLANDA E ISOLA DI MAN (e Inghilterra, Galles e Scozia)
8/23.7.2012 - km 9.817

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19.7.2012 - giovedì - giorno 12
Ballina (7.25) – Quigleys Point (19.59)
km 501
viaggio h 12.34, guida h 8.27

Fotoalbum del giorno

La mattina per prima cosa guardo il cielo: non c’è il sole, ma anche questa volta, incredibilmente, non piove. Mi chiedo se sono fortunato io, oppure l’Irlanda non è come me l’avevano raccontata.
Smonto la tenda, metto tutto in moto e parto.
A proposito della tenda, voglio dire una cosa. Qualcuno mi ha chiesto perché ce l’ho tanto con i campeggi che si sono ridotti a essere un ammasso di seconde case e con quelli che ospitano roulotte e camper ormai stanziali, che del movimento e spesso delle stesse ruote hanno solo un lontano ricordo.
Bene, credo che le prossime 3 foto chiariscano il concetto che ho del campeggio: lasciare il posto esattamente come si è trovato.
La notte,


la mattina,


la partenza.


Ci sono 11°; questo toglie ogni dubbio se indossare o no lo strato esterno impermeabile: col fresco che c’è, non ci penso proprio a viaggiare col solo traforato.
Attraverso la vicina Ballina e supero il suo fiume Moy, presso la sua foce nell’oceano, mentre un battello lo risale lentamente.


Già prima di arrivare a Sligo, vedo da lontano il Benbulben (m 525). SI tratto di una montagna dalla cima insolitamente piatta e i pendii quasi verticali. A nord di Sligo mi fermo per osservarla.
                           

Tra Sligo e Donegal passo nella stretta striscia di territorio che collega il Donegal (una delle poche contee dell’Ulster che votò per l’indipendenza e quindi fa parte della Repubblica d’Irlanda) al resto dell’Irlanda: pochi km a est, infatti, è Regno Unito.
Arrivo a Donegal, interessante soprattutto per il suo castello.


Lo trovo subito (ben segnalato, oltre al fatto che Donegal non certo una metropoli, con 2.339 ab., secondo la mia guida; come la maggior parte dei paesi irlandesi che ho attraversato).


Ma c’è un problema: il castello apre alle 10 (il solito problema dei siti che aprono tardi!); ora sono le 9.23. Esito un po’; mi dispiace saltare il castello e d’altra parte mi dispiace anche perdere oltre mezz’ora. Però, riflettendo, forse di mezz’ora non si tratta; intanto posso guardarlo dall’esterno e poi fare un giro in paese; alla fine si tratterà di perdere pochi minuti e posso permettermelo. Decido di attendere. Intanto, nell’attesa, guardo il castello dall’esterno e alla sua storia.
Il castello di Donegal fu costruito dagli O’Donnell nel 1474, conquistato dagli inglesi nel 1607 quando Rory O’Donnell, sconfitto, lo incendiò e fuggì in Francia; ricostruito nel 1623 dagli inglesi.


Il castello si affaccia sul fiume Eske che attraversa la città.


E’ ora, la visita può cominciare. All’ingresso, mi danno un'utile guida, che riassume la storia del castello e ne illustra la struttura.
                                                       

A destra la parte originaria (modificata, soprattutto nell’aggiunta di finestre) dagli inglesi, a sinistra l’edificio aggiunto dopo la conquista inglese.
                                             

Il bagno.


La sala principale nella torre.


Il tetto, interamente in legno di quercia irlandese, senza chiodi di ferro, ma solo con pioli e chiodi di legno (come il pavimento, vedi foto precedente, che mostra il piano inferiore).

Plastico del castello originario (1474).


Plastico del castello ricostruito dagli inglesi nel 1623.


Visita interessante; è valsa la pena aspettare.
Di fronte al castello, la chiesa.


Riparto da Donegal diretto a ovest, lungo la costa,


e arrivo alle Slieve League.
Come previsto, l’accesso alle scogliere è sbarrato da un cancello.


Ma, a ben guardare, in cancello chiuso non vuol dire che sia in assoluto vietato il passaggio, che infatti è interdetto solo ai veicoli (come i camper) di oltre 3 tonnellate, nonostante ci siano anche molte normali auto parcheggiate al di qua del cancello.
Il cartello sul cancello dice di lasciarlo come trovato, ed è quello che faccio: lo apro, passo e lo richiudo.


Il sistema di chiusura è piuttosto semplice.


Posso quindi arrivare con la mia moto fin sulle scogliere, mentre incrocio molti che procedono a piedi.


Il parapetto non è il massimo della sicurezza, ma meglio così; dopo la brutta esperienza delle Cliffs of Moher, sono insofferente a parapetti troppo invadenti.
                                             

Arrivo alle scogliere: sono spettacolari. Sono tra le più alte al mondo (600 m, ben più alte delle più famose Cliffs of Moher, anche se meno verticali).
                       

     

Un sentiero sale sulla scogliera, ma non ho voglia di percorrerlo a piedi.


Nel piccolo parcheggio di fronte alle scogliere, un locale vende i propri prodotti, i tipici maglioni di lana del Donegal.


Continuo verso nord, lungo la costa del Donegal.


Il cielo è coperto e la temperatura piuttosto fresca (14°).


La strada si dirige all’interno, attraverso una bella valle.
                           

Poi torna sul mare; villaggio di Kincasslagh e spiaggia di Carrick Finn.
                                             

Magnifici panorami sulla costa.
                                             

                       

Arrivo a Malin Head, il punto più settentrionale d’Irlanda.
                           

Riparto da Malin Head.


E’ ora di trovare da dormire; mi dirigo (ovviamente a sud) verso il confine e Londonderry, sperando di trovare un campeggio vicino alla costa.
Il verde domina.


Carndonagh


La temperatura scende a 11°.
Arrivo al Lough Foyle, l’ampia baia di Londonderry, divisa a metà tra Repubblica d’Irlanda e Regno Unito. Di fronte a me, la costa opposta, quella dell’ Irlanda del Nord.


Trovo subito un campeggio, sul mare, nel paese di Quigleys Point, a meno di 10 km dal confine.


Anche oggi ho fatto 500 km: in due giorni 1.000 km. Ho ampiamente recuperato il ritardo che metteva in forse il traghetto di domani da Belfast alla Scozia. Posso affrontare con tranquillità l’ultima giornata della mia permanenza in Irlanda, quella di domani, dedicata all’Irlanda del Nord.
Questo è il mio ultimo pernotto in Irlanda. Noto che sono 10 giorni consecutivi che dormo in tenda (1 in Galles, 2 nell’isola di Man e 7 in Irlanda): non male per un viaggio in una zona che non ha nel bel tempo il suo lato migliore. Tempo che, comunque, è stato complessivamente buono.

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