Oggi sarà l’unica giornata del viaggio in cui la sera dormirò nellostesso posto della mattina; infatti, arrivato solo ieri sera a Man, ho programmato di restarci fino a domattina, quando prenderò l’unico traghetto per Belfast, alle 7 (è necessario presentarsi un’ora prima).
Il sole bacia la mia moto e la mia tenda al risveglio.
Breve giro per Douglas, la capitale di Man, distesa sul lungomare (pieno di alberghi e simili).
Quindi giungo al punto di partenza del circuito del TT.
Il tabellone segna ancora un tempo del giro… per me inarrivabile.
Temperatura 12°. Decido di fare un giro ancora “libero”, senza l’assillo di foto o filmati. Tornato a Douglas, farò il giro col video. Poi un giro “lento”, per le foto.
Riconosco le strade di ieri; ora il circuito non è “ignoto” per me (completamente non lo era nemmeno ieri sera, perché lo avevo studiato a casa), ma le strade dell’isola sono molto trafficate, più di ieri sera, e concludo con un tempo leggermente più alto della prima volta (54’).
Il circuito comunque è bellissimo, nonostante il traffico inevitabilmente spezzi un po’ il ritmo; ma basta uscire dai centri abitati perché diminuisca e si possa assaporare meglio la bellezza delle strade.
Per fortuna il tempo si mantiene buono, alternando sole e nuvolo.
Eccomi di nuovo sulla linea di partenza.
Diversi ragazzi, molti in divisa scura, sembrano andare a scuola (sono le 8.25): a scuola il 12 luglio?
Monto la telecamera sul manubrio (dopo i malfunzionamenti del viaggio in Giappone, non uso più telecamere da casco, di cui non capisco mai se stanno filmando o no, ma solo la mia affidabile fotocamera) e parto.
Il traffico è ancora intenso: giro in 49’ 44” (vel. max 137 km/h, media 73 km/h sui 60,7 km).
Tempo ovviamente ridicolo paragonato a quelli delle gare, ma mi sono molto divertito.
Ecco i filmati (tutti da 10', tranne il n. 5 da 37" e il n. 6 da 8'21"
Ora basta correre. Il quarto giro sul circuito sarà lento e farò molte fotografie. Smonto la fotocamera dal manubrio e la rimetto nella solita posizione in cui è stata (e sarà) per tutto il viaggio: appesa al mio collo.
Ecco una cartina del percorso con evidenziati diversi punti del circuito. Link a Google Maps (nella cartina di Google Maps tutti i punti indicati sono numerati con numeri progressivi e hanno l'indicazione del nome del luogo, per il quale in questo topic sono postate le foto).
Partenza a Douglas, di fronte alle tribune:
01 - Grandstand
02 - Bray Hill, la celebre collina dove le moto, quando vanno veloci, decollano per una cunetta.
03 - Quarter Bridge
Una delle cose che mi ha impressionato è che tutti i punti più esposti del circuito (muretti a secco sul lato esterno della curva, dove il pilota uscito di strada impatterebbe per primo) sono protetti con apposite imbottiture; lo stesso per i pali isolati (p.e. quelli dei segnali stradali e in genere tutti quelli di sostegno). Tenendo conto che ora non siamo nel periodo del circuito, né in quello immediatamente precedente o successivo, credo che queste protezioni non siano temporanee, proteggendo quindi non solo i piloti delle gare, ma tutti i motociclisti.
04 - Braddan Bridge (in fondo si vede la chiesa di Braddan e a sinistra la tribuna).
05 – Union Mills. Curva a S in discesa. Bar che offre fish & chips con birra. Notare le protezioni (bianche e rosse).
06 - Glen Wine.
07- Crosby (villaggio con croce).
08 – Highlander, uno dei punti più veloci. Notare il cartello che indica la fine del limite di velocità, presente solo nei centri abitati. Al di fuori non c’è limite.
09 – Greeba Castle, dimora di Sir Hall Caine, scrittore di romanzi vittoriani.
10 – Greeba Bridge, doppia curva, pericolosa per il rischio di uscire dalla traiettoria.
11 - Ballacraine (fattoria della famiglia Craine), pericolosa curva a 90°.
12 - Ballig
13 - Doran’s Bend (in ricordo di un incidente a Bill Doran nel 1952)
14 - Laurel Bank
15 - 9° miglio
16 - Glen Helen. Helen era la moglie del proprietario dell’hotel, posto dietro il muretto in pietra.
17 - Sarah’s Cottage, insidiosa curva a destra, in contro pendenza e dal fondo umido. Qui Mike Hailwood cadde nel 1965 (MV Agusta 3 cilindri), si rialzò e vinse.
18 – Gregvillys Hills, lungo rettilineo, con dossi e cunette che fanno saltare le moto più veloci. Io qui ho raggiunto solo i 130 km/h, ma… faceva già impressione.
19 - Cronk y Vody, dove finisce il rettilineo di prima.
20 – 11° miglio
21 – Cronk Urleigh (la collina delle aquile) e 13° miglio: discesa con curva a S.
22 - Kirk Michael; curva a destra, si raggiunge la litoranea (la strada a sinistra che proviene da Peel).
23 - Birkin's Bend (anche detto Rhen Cullen): dedicata ad Archie Birkins, che morì nel 1927 in uno scontro con un furgone. Velocissima curva in salita a destra con scarsa visibilità, percorsa (non da me) a 240 km/h.
E subito dopo la curva a destra, una a sinistra piuttosto insidiosa.
24 – Ballaugh Bridge. Sul dosso posto pochi metri prima della foto (dosso che ha ancora la stessa ringhiera di inizio ‘900) le moto volano in velocità.
Rettilineo di 2 km, dove si raggiungono velocità elevatissime,
che finisce bruscamente qui, alla curva del
25 - Sulby Bridge
26 – Kerrowmoar, curva a sinistra molto veloce, seguita subito da una a destra.
27 – Milntown Cottage
28 - Ramsey: Parliament Square. Ramsey è la seconda città di Man. Qui le moto, dopo una staccata, affrontano la curva a destra a 90° di Parliament Square e poi quella a sinistra per uscire dalla piazza, dirette verso May Hill.
29 - May Hill. Doppia curva a destra in salita.
30 – Hairpin. Curva a sinistra molto lenta. Il cartello “Two Way” avvisa che da qui la strada della montagna (“Mountain Road”) torna a doppio senso.
31 – Waterworks, curva a destra
32 – Mountain Road, panorama. Qui comincia è il tratto più spettacolare (secondo me), almeno per il panorama. Infatti mi sono fermato ad ammirarlo. La strada corre sulle montagne, con ampie vedute sull’isola, fino al mare. Sullo sfondo l’estremità settentrionale di Man, Point of Aire.
33 - Guthries. Il Guthrie Memorial.
Magnifici panorami, fino alla costa.
34 – Black Hut, curva a sinistra. La strada passa accanto al monte Snaefell (sulla destra nella foto), il punto più alto dell’isola (m 621), raggiungibile anche con un tram elettrico che parte da Laxey, sulla costa).
35 – Verandah. 4 curve di diverso raggio.
36 – Bungalow Station: si attraversa la ferrovia che sale sul vicino monte Snaefell. Sullo sfondo un ponte pedonale che permette di passare da un lato all’altro del circuito.
37 – Brandywellv, il punto più alto del circuito (m 422): doppia curva (destra-sinistra).
38 – Windy Corner. Come si può intuire dal nome, un punto molto ventoso. Dopo una discesa ripida, una stretta curva a destra. Bel panorama.
39 – Keppel Gate, doppia curva (destra-sinistra).
40 - Creg-ny-Baa (in celtico “collina della mucca”), con omonimo albergo-ristorante e tribuna per gli spettatori (quest’ultima a sinistra, fuori campo della seconda foto); curva a destra ad angolo retto molto pericolosa.
41 – Hilberry Corner. Curva a destra che si affronta in piena velocità prima della salita.
42 - Signpost Corner, brusca frenata prima dell’incrocio, con curva a destra a 90°.
43 – Governors Bridge: lentissima curva destra, in contropendenza, prima del rettilineo d’arrivo.
Ed eccoci sul rettilineo d’arrivo. Tribune a sinistra, tabellone segnatempi a destra.
Ho completato il giro!
FINE CIRCUITO.
E’ finito il circuito, ma non la visita all’isola di Man. Infatti quest’isola non è solo il suo famoso TT, ma anche altro.
Quindi parto alla scoperta dell’ “altra” Man.
E sempre il 12 luglio, ora pomeriggio.
Un ultimo saluto al circuito (ecco Bray Hill inquadrata dall’ “altro lato”, cioè dal senso opposto a quello percorso dalla gara),
un’occhiata al celebre tabellone dove si segnano i tempi della gara,
e all’elenco delle gare che ti tengono nell’isola (il TT infatti non è l’unica),
e mi dirigo verso sud.
Ballasalla
Castletown, l’antica capitale di Man. La sua ampia baia, dove si trova l’estremità meridionale dell'isola di Man, è in parte a secco per la marea.
Castleton è dominata dal castello Rushen, sul porto.
Il simbolo di Man
Bello il porto di Castletown, che si insinua nel cuore della città. Evidenti gli effetti della marea, con le imbarcazioni poggiate con la chiglia sul fondo, in secca.
I cigni nuotano tranquilli all’imboccatura del porto.
Vorrei continuare verso Port St Mary, nell’estremo sud-est dell’isola, ma la strada è chiusa, per una corsa. Questo mi fa ricordare che avevo letto di una corsa in questo giorni (dl 9 al 12 luglio, vedi foto precedente n. 877, scattata alla fine del giro in circuito), ma non avevo capito che fosse proprio qui.
Quindi, quando mi trovo la strada sbarrata per la disputa della Southern 100 Races,
Il problema è come superare l’ostacolo. Ovviamente un modo lo trovo.
Imbocco strade sempre più sperdute e strette,
e alla fine sbuco dall’altra parte della corsa, dove sono parcheggiate molte moto sportive di spettatori.
La strada è sempre chiusa,
Ma ora io sono dall’altra parte!
La Southern 100 Races si corre su un circuito stradale ben più corto del TT, di 6,84 km, a forma circa di un quadrilatero. Riesco a vedere il passaggio di alcune moto nell’angolo nord-occidentale, in piega nella stretta curva a destra.
Riprendo la strada verso sud e giungo a Port St Mary.
Ma voglio giungere all’estremità occidentale dell’isola di Man e quindi proseguo per stradine secondarie.
fino ad arrivare in vista dell’isolotto di Calf of Man, un’importante riserva ornitologica.
Ora non posso che risalire verso nord!
Passo da Port Erin , raggiunta percorrendo una stretta stradina,
Percorro la litoranea lungo la costa occidentale fino a Peel.
A Peel è interessante il Castello, dell’ XI s., posto su un’isoletta collegata da una strada rialzata a Peel.
Bella spiaggia anche a Peel; peccato che il clima (anche se non piove e spesso esce il sole) non invogli per nulla (almeno noi mediterranei) ad approfittarne.
La strada continua lunga la costa occidentale.
Arrivo all’estremità settentrionale dell’isola di Man, il Point of Ayre.
Ora punto verso sud. Passo da Ramsey (già attraversata col percorso del TT); mi colpisce sempre (anche se qui è normale) la vista delle barche in secca con la bassa marea.
Raggiungo il punto più orientale di Man, capo Maughold.
Da qui torno verso Douglas, lungo la costa.
La stazione di Douglas mi ricorda che l’isola è ben servita da una piccola ma efficiente rete ferroviaria.
Sono da poco passate le 19, ma devo coricarmi presto, perché domattina il traghetto per l’Irlanda (Belfast) parte alle 7 e devo presentarmi un’ora prima. Tolto il tempo per smontare la tenda e caricare la moto, vuol dire alzarsi presto.
Ceno nella mia tenda.
Sono state due ottime giornate nell’isola di Man.
Domani un’altra isola mi aspetta: l’Irlanda!