IRLANDA E ISOLA DI MAN (e Inghilterra, Galles e Scozia)
8/23.7.2012 - km 9.817
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16.7.2012 - lunedì - giorno 9
Glanbeg (7.31) – Castlegregory (19.11)
km 328
viaggio h 11.40, guida h 6.39
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Fotoalbum del giorno
Giornata piovosa. Ma in fondo non mi posso lamentare: finora mi è andata bene e poi, in questo modo, può solo migliorare!
Non ho ancora fatto colazione (come al solito, è tutto chiuso quando parto io) e mi fermo al primo paese, cercando da mangiare (Waterville, che sarebbe anche carina, con un bel lungomare sull’oceano, ma poco apprezzabile con questo tempo). Ma trovo tutto chiuso,
anche il bar-albergo dove sembra che tu mototuristi svizzeri abbiano passato la notte.
Ma mi chiedo ancora una volta: ma quando caspita si svegliano gli irlandesi e soprattutto a cosa caspita serve un bar se all’ora di colazione è chiuso?!
Smette di piovere… almeno credo: l’umidità/nebbia è talmente elevata che non è facile capirlo.
L’oceano frange sulle scogliere del Kerry.
Questo qui la sua barca l'ha messa nel giardino.
Spiagge sull’oceano
e le solite "ampie" strade.
Vista la situazione meteo non ottimale, decido di prendermela comoda e, appena trovo un posto che sembra finalmente in grado di sfamarmi, non mi limito a chiedere la mioa solita tazza di latte, ma una colazione irlandese completa. La signora sembra non smettere mai di portare roba da mangiare. Di tutto questo non resterà assolutamente nulla.
C’è anche la connessione wi-fi gratuita; ne approfitto col mio iPad.
Sono all’estremità occidentale della penisola di Iveragh, poco a nord-ovest di Ballinahow, e dal locale dove mi sono fermato a mangiare parte una stradina (privata) che porta a delle scogliere a picco sul mare, ma, vista la giornata con la visibilità quasi nulla, rinuncio a fare il biglietto.
In questo punto ho lasciato il Ring of Kerry, per percorrere un anello costiero ancora più esterno, posto all’estremo ovest della penisola di Iveragh.
Passo da alcuni paesini di pescatori. Poco prima di Cahersiveen
torno sul Ring of Kerry. La strada segue sinuosa la costa, tra le verdi colline e il mare.
Completato il Ring, punto all’interno e raggiungo Killarney.
Da Killarney comincia la visita all’omonimo parco nazionale.
Boschi e laghi, sui quali è possibile anche praticare il canottaggio (solo col permesso).
L'ambiente sembra sembra alpino, ma le quote sono molto basse, tant’è che i laghi sono a 20 m sul livello del mare e quando arrivo al valico (Moll’s Gap) sono appena a m 263.
Il paesaggio dal Moll’s Gap è stupendo.
Percorro quindi la Black Valley,
praticamente deserta, se non fosse per i soliti ovini.
Questa valle è proprio una località remota; ricordo di aver letto su internet che è stata l’ultima località d’Irlanda ad essere collegata alla rete elettrica, nel 1978.
Arrivo alla base del Gap (valico) of Dunloe. Un ciclista mi chiede conferma della strada e gliela indico.
Noto diversi carretti, trainati da cavalli, che scendono dal valico, trasportando turisti. La strada è talmente stretta che spesso devo fermarmi per lasciarli passare.
Continuo la salita sul Gap of Dunloe. Strada stretta ma facilmente percorribile, bei paesaggi, i citati carretti che ogni tanto scendono. Mezzi motorizzati nessuno… a parte la mia moto.
Arrivo in cima e il paesaggio si apre sul versante nord del Gap.
Durante la discesa, con numerose e strette curve, incrocio molte persone che risalgono a piedi, ascesa resa meno impegnativa dal fatto che anche questo passo, pur se molto bello, è ad una quota molto bassa (il mio gps segna 243 m).
Seguo il fiume verso valle.
Giunto al vicino paese, trovo la base di tutte le carrozze che ho incrociato, preannunciata da abbondanti e chiari segni sull’asfalto.
Raggiungo la vicina penisola di Dingle, che ho intenzione di girare come ho appena fatto col Ring of Kerry nella penisola di Iveragh.
Lungo costa meridionale della penisola di Dingle, vedo una bella spiaggia: Inch Strand. E’ una lunga (6 km) e stretta penisola, che si dirige verso sud, attraversando quasi completamente la Dingle Bay, che separa la penisola di Dingle da quella di Iveragh (visitata questa mattina). Il lato esterno (quello occupato dalla spiaggia) della penisola di Inch Strand è completamente esposto ai venti e alle onde dell’oceano e il risultato è che è piena di surfista che affrontano le belle onde che si creano in continuazione. Credo che qui una giornata senza vento (e onde) sia cosa rara.
E’ proprio una spiaggia magnifica.
Continuo verso ovest, col mare alla mia sinistra.
Arrivo al paese di Dingle e proseguo verso l’estremo ovest della penisola (e dell’Irlanda), Dunmore Head.
Presso il capo, alcuni gabbiani si avvicinano.
Continuo verso l’estremità di Dunmore Head. Bei panorami.
Dunmore Head, il punto più a ovest dell’isola d’Irlanda. Verdi prati fino alle alte scogliere, col mare che frange impetuoso.
Parcheggio la moto alla fine della strada e continuo a piedi.
Superato Dunmore Head, proseguo lungo la costa del Dingle.
Ripasso da Dingle (in questo punto non ci sono strade lungo la costa settentrionale della penisola di Dingle, quindi è necessario ripassare per 1 km dal paese di Dingle).
Mi dirigo verso Brandon Point. Per arrivarci devo superare il valico,tra il versante sud e quello nord (dove sono diretto) della penisola di Dingle: Connor Pass. Come al solito, quote basse (m 456), ma bei panorami.
Il capo di Brandon Point,
affollato di uccelli
e pecore.
Da Brandon Point, lungo spiagge segnate dalla marea,
percorro la costa nord del Dingle, fino a trovare un bel campeggio, su una spiaggia.
E’ una splendida serata, insolitamente calda e il sole, ancora presente alle 20, mi permette di cenare in pantaloncini corti e maglietta.
La spiaggia del campeggio, al tramonto.
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