IRLANDA E ISOLA DI MAN (e Inghilterra, Galles e Scozia)
8/23.7.2012 - km 9.817
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10.7.2012 - martedì - giorno 3
Londra (7.39) – Aberystwyth (17.23)
km 490
viaggio h 9.44, guida h 5.53
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Fotoalbum del giorno
Saluto il provvidenziale motel (noto però che, più avanti sull’autostrada, ce n’erano altri) e riprendo la circonvallazione di Londra.Solito traffico e soliti slalom da parte mia.
Lasciata Londra, continuo verso ovest; oggi raggiungerò il primo deiluoghi del viaggio che ho deciso di visitare, il primo della lista preparata dacasa: Stonehenge.
Comincio ad intravvedere qualcosa dalla strada e lascio la motonell’apposito parcheggio. C’è un notevole afflusso di gente: inevitabile, vistal’importanza e la notorietà del sito.
Costruito tra il 3.000 a.C. (il terrapieno circolare esterno e il fossato), il 2.000 (il cerchio interno di pietre di granito, tra cui le famose bluestone, pietre blu) e il 1.500 a.C. (il ferro di cavallo trilitico, formato da 5 gruppi di 3 pietre, e il grande cerchio esterno).
Lungo il corridoio d’accesso, che collega il parcheggio al sito passando sotto la strada, un disegno raffigura come si presentava Stonehenge 3.500 anni fa.
e quanto hanno faticato per erigerla.
Il sito era probabilmente un calendario astronomico o un luogo sacrificale. E’ impressionante vedere l’insieme di questi enormi massi e ancora più impressionante è pensare a come era prima che molti di essi crollassero o fossero asportati, lasciando il sito com’è ora.
Gli enormi triliti sono composti da due monoliti verticali e uno orizzontale, semplicemente poggiato sopra i primi due; si manteneva con un sistema tanto semplice quanto ingegnoso: la pietra orizzontale presentava due piccoli incavi, che si incastravano perfettamente con due sporgenze sulla sommità dei monoliti verticali.
Giro il sito con calma, ascoltando l’utile audio guida fornita insiemeal biglietto.
Molte di queste enormi pietre (p.e. le bluestone, pesanti 4 tonnellate l’una) furono trasportate dalle montagne del Galles, lontane 400 km; le più grandi, pesanti 50 tonnellate, provengono da un sito posto a 32 km. Centinaia, forse migliaia di persone, lavorarono per anni, con gli attrezzi rudimentali dell’età della pietra.
Impressionante, davvero impressionante.
Terminata la visita a Stonehenge, riprendo la moto e punto verso il Galles, verso nord-ovest.
Il cielo resta coperto e quindi… resto coperto pure io: del resto la temperatura non può certo definirsi estiva (almeno per i nostri parametri). Percorro alcune strade secondarie verso nord, in una delle quali incontro uno strano trike, guidato da un'altrettanto strana coppia.
Mi sono ormai abbastanza abituato alla guida a sinistra, ma devo sempre mantenere la concentrazione, soprattutto nelle ripartenze dopo le soste, in cui è più facile che l’istinto prenda il sopravvento. Nessuna particolare difficoltà nelle rotonde, anche perché sono tutti estremamente corretti: molto più difficile affrontarle in Italia. Comunque anche qui ne sono infestati.
Prendo l’autostrada (proveniente da Londra), diretto verso Bristol. Supero l’ampio estuario del fiume Severn ed entro in Galles. Il ponte sospeso sul fiume è molto bello: costruito nel 1966, la sua campata centrale sospesa è lunga m 988. Ma non è questo il ponte che sto attraversando, bensì il nuovo ponte, costruito nel 1994, circa 5 km a valle, più lungo complessivamente (m 5.126 km), ma con una campata centrale più corta (m 456).
Il Galles meridionale non è la parte paesaggisticamente più interessante della regione e la supero con una veloce autostrada.
Una delle prime cose che noto in Galles è che quasi tutte le scritte sono riportate (oltre che ovviamente in inglese) in gallese; sia la segnaletica verticale, che quella orizzontale. Tra quest’ultima, imparo presto che lento (slow in inglese) in gallese si dice araf.
Ho ormai lasciato l’autostrada e percorro il valico (piuttosto basso per la verità, appena 300 m) che separa la costa meridionale del Galles da quella occidentale, tagliando la penisola del Pembrokeshire alla mia sinistra (sarebbe anche interessante da percorrere, ma non ne ho il tempo e ho deciso di visitare la costa ovest e quella nord).
La strada è bella, poco frequentata e immersa nel verde (vedi anche foto precedente).
Da Aberaeron la strada corre vicina alla costa.
Stavolta non voglio fare tardi per trovare da dormire, possibilmente in un campeggio. Comincio a chiedere in giro e ne trovo uno vicino a Aberystwyth, città posta a metà della costa occidentale gallese.
Il campeggio è in bella posizione panoramica sulla costa e la città,con ampi prati, numerose case mobili e camper e roulotte, ma finalmente, come dovrebbe essere sempre ovvio, ampi spazi a disposizione delle tende, non numerose ma comunque presenti.
Oggi mi sono fermato presto; ne approfitterò per riposare bene epartire presto domani; la prossima infatti sarà una giornata lunga, comprensiva del traghetto necessario per arrivare sull’isola di Man.
Campeggio:
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