ISLANDA
Acqua, terra e fuoco
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2.7.2007 - lunedì
- giorno 17
Sondalo (I) (7.01) - Lecce (I) (22.33)
Km 1.245, viaggio h 15.32, guida h 11.36
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E' una strana sensazione dormire solo,
in tenda, dove poche ore fa c'erano 12.000 persone.
Ma sono abituato a girare in moto seguendo
i miei ritmi, non quelli del mondo. E, come ho apprezzato
la gran folla del raduno e dei festeggiamenti, così
adesso godo del silenzio e della bellezza della solitudine,
qui, nella mia tenda, in mezzo alle montagne.
La mattina mi alzo presto, smonto e impacchetto
tutto e alle 7 sono già in moto.
A Bergamo mi fermo dal mio meccanico di fiducia
per un rapido tagliando alla moto (giacchè sono da
queste parti): olio, filtri (soprattutto quello dell'aria
ne aveva bisogno).
E' una strada solitaria quella che percorro
fino a casa, lungo strade note e percorse già innumerevoli
volte.
Ed è ormai notte quando torno nella
mia città,17
giorni dopo averla lasciata per intraprendere quello che,
finora, è stato il più bel viaggio della mia
vita.
Sì, lo posso dire senza esitazioni:
nessun posto di quelli che finora ho visto mi ha colpito come
l'Islanda. Un luogo che, se dovessi definirlo in poche parole,
potrei semplicemente descrivere come la natura allo stato
puro, nelle sue manifestazioni primordiali: di acqua (fiumi,
cascate e ghiacciai), terra (terremoti e l'interno disabitato)
e fuoco (vulcani e geyser).
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