ISLANDA
Acqua, terra e fuoco
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30.6/1.7.2007 - sabato/domenica
- giorni 15/16
Hanstholm (DK) (17.50) - Sondalo (I) (10.49)
Km 1.712, viaggio h 16.59, guida h 14.18
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La "pazza" idea è questa:
guardando sul calendario noto che domani (domenica) c'è
la giornata conclusiva del Raduno Internazionale dello Stelvio.
Visto che sono "di strada" ...
Deciso! Appena sbarcato dirigerò subito
verso lo Stelvio: sono "appena" 1.700 km, dovrei
farcela in 17 ore, quindi entro domattina, prima della conclusione
del raduno. Anche a Tomaz piace l'idea di una sgroppata notturna
attraverso la Germania, anche se lui lo fa non per arrivare
allo Stelvio, ma per anticipare il rientro a casa di un giorno.
E così, appena sbarcati ad Hanstholm
(Danimarca) (con gli immancabili generatori eolici danesi),dirigo
subito verso sud.Raggiungo
dopo pochi km il Limfjorden, il canale che attraversa da ovest
a est lo Jylland.Percorriamo
alcuni km insieme ad altre moto scese dalla nostra stessa
nave,e,
giunti in autostrada, dirigiamo verso la Germania.
Il viaggio scorre tranquillo;
il tempo è buono. Ma non sono abituato a viaggiare
di notte. Inoltre, a differenza del primo giorno del viaggio
(quando ho fatto 2.704 km in 24 ore), questa tappa non è
programmata: non mi sono preparato, non sono riposato, non
è il primo giorno del viaggio.
Durante la notte, lungo le veloci autostrade
tedesche, sento un po' la stanchezza. Procedo un po' più
veloce di Tomaz, ma, avendo la sua moto molta più autonomia
della Gold Wing (sia per il minor consumo che per la maggior
capacità del serbatoio), lui si ferma meno di frequente
per far benzina e così in pratica viaggiamo allo stesso
ritmo. Dopo una notte di viaggio, in Baviera io e Tomaz ci
separiamo (lui dirige verso casa, in Slovenia); alle 7 sono
al Brennero.
Se continuo con l'autostrada rischio di addormentarmi,
ma per fortuna a Bolzano esco e dopo Merano comincio a vedere
lo Stelvio. Incrocio altre moto, sempre più numerose,
di ritorno dal raduno. La stanchezza è tanta, ma ormai
ci sono: sento di poter continuare, ancora un po'.
Ai piedi dello Stelvio, qualche minuto di pausa,
prima di affrontare la salita.
Lo Stelvio è spettacolare, sempre. L'ideale
è farlo quando c'è poca gente. Ma anche il raduno
ha il suo fascino, con migliaia di moto su e giù per
i tornanti. Devo stare ancora più attento del solito,
lungo la strada e i tornanti in particolare, a causa del gran
numero di moto. La stanchezza sembra sparire, grazie alla
bellezza della strada. Ma sento di essere proprio agli sgoccioli.
Dopo poco più di mezz'ora arrivo al
passo (m 2.759): c'è la solita confusione del raduno,
ma è bello anche così.La
discesa è ancora più spettacolare: è
una fila continua di moto. Continua! Per tutti i 20 km fino
a Bormio (quasi mezz'ora) non c'è un solo tratto della
strada in cui la fila di moto che salgono al passo si interrompa!
Al momento della premiazione sarà comunicato che gli
iscritti al raduno sono 12.000! Ho già fatto lo Stelvio
in solitaria e, pur consigliando di farlo quando c'è
poca gente, anche questo aspetto ha il suo fascino. Inoltre
non si verifica nessun incidente: tutto scorre tranquillo.
Arrivato a Sondalo (sede del raduno), sono
decisamente stanco.Trovo
il luogo dell'iscrizione, rispondo ad uno sbigottito commissario
FMI che mi fa la solita domanda "da dove viene?"
con un laconico "dall'Islanda", seguito da un divertito
"ma sono solo di Lecce, ai fini della classifica".
Suscito molto interesse negli organizzatori, che non ricordano
di nessuno che sia arrivato allo Stelvio direttamente dalla
Danimarca.
Trovo un posto per la tenda e, mentre quasi
tutti smontano le loro, io monto la mia. Mi stendo dentro
e dormo un po'.
Mi rialzo per la premiazione, cui non posso
mancare. Non sono l'italiano che viene da più lontano
(mi precedono un siciliano e un calabrese),ma
sono quello che desta più interesse, col mio arrivare
dall'Islanda e direttamente dalla Danimarca.
Dopo, direttamente a dormire in tenda: ho da
recuperare energie.
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