SICILIA
E MALTA
Isole d'inverno, a sud
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8.12.2006
- venerdì - giorno 3
Malta: campeggio (0.41-7.50) - Valletta (19.32)
Km 81, viaggio h 11.42, guida h 3.14
(+ km 46 da Valletta al campeggio) |
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Mi dirigo quindi, dopo
le 23, verso l'unico campeggio di Malta, l' "Adventure
Campsite", posto dalla parte opposta dell'isola, di fronte
alle isole di Gozo e Comino. Come già detto, non ho
le carte dell'isola e quindi devo affidarmi alle indicazioni
dei cartelli stradali e dei (pochi) passanti. Una delle prime
cose che colpisce di Malta (dopo essersi abituati alla guida
a sinistra) è che quasi tutte le strade sono illuminate,
tranne ovviamente quelle secondarie, come sperimenterò
ben presto.
Dopo un paio di errori di strada (le indicazioni
non sono il massimo della chiarezza), a mezzanotte mi ritrovo
finalmente (spero) sulla strada giusta, dopo 36 km a zig zag
per l'isola. Ne mancano circa 10, continua a piovere e la
strada peggiora. Ad un certo punto, dopo l'ultimo centro abitato
(Mellieha), l'asfalto finisce e resta un insidioso sterrato,
che con la pioggia incessante mi obbliga ad una guida ancora
più attenta. Percorro così circa 3 km.
Prima di partire ho segnato sul gps la posizione
approssimativa del campeggio. Ormai dovrei esserci, ma non
vedo nulla! Solo aperta campagna, qualche casa isolata e l'isola
che ormai sta finendo.
Scendo dalla moto e perlustro le costruzioni
sulla strada, nel caso siano l'ingresso del campeggio. Niente.
Non so che fare: la stanchezza di tutta la giornata in moto
(sono in moto da 17 ore, a parte le 2 ore di traghetto) comincia
a farsi sentire. La strada è sempre peggiore, è
notte fonda, piove.
Faccio altri 100 metri. Alla fine decido: mi
fermo qui! Esco dalla "strada", percorro pochi metri
in un campo, spengo la moto e, approfittando di una pausa
nella pioggia, monto velocemente la tenda e mi butto dentro
esausto. Dormo subito.
La mattina dopo mi guardo intorno per vedere
dove sono e ho passato la notte e, sotto un cielo minaccioso
che mi concede una breve tregua prima di cominciare a scaricare
una delle più forti tempeste degli ultimi tempi su
Malta, vedo che il campeggio è solo 350 metri più
avanti!Le
isole di Comino e Gozo sono di fronte a me, subito dopo il
campeggio. Il posto è comunque bello, selvaggio e praticamente
disabitato: uno dei pochi in uno Stato dalla densità
di oltre 1.000 abitanti per km²
(400.000 abitanti per 315 km²). Chiacchiero con un paio
di cacciatori della zona: sono loro i cani che ho sentito
abbaiare questa notte vicino alla tenda.
Alla rassicurante luce del giorno percorro
gli ultimi metri dello sterrato (che ora mi pare più
facile), fino al campeggio, posto sulla Armier Bay, di fronte
alle isole di Comino e Gozo.
Domani il traghetto parte alle 5: devo presentarmi
al check -in alle 4 (altrimenti rischio il biglietto), il
che vuol dire partire da qui alle 3, quindi svegliarsi e smontare
la tenda alle 2. Decido quindi che non vale la pena rimontare
la tenda: dormirò un po' dove capita, adesso via, ad
esplorare Malta ... sempre che il tempo me lo permetta. Infatti
ricomincia a piovere e smetterà solo per brevi periodi.
Il giorno dopo un giornale di Malta intitolerà in prima
pagina "Tempesta colpisce Malta",con
un articolo impressionante quanto la foto.(clicca
qui per il testo dell'articolo, tradotto in italiano).
Comincio a percorrere a ritroso la strada che
stanotte mi ha portato qui, adesso con più calma e
tranquillità, nonostante la pioggia. Il posto è
splendido: le isole di Comino e Gozo si stagliano davanti
a me, vicine.
Il primo centro abitato è Mellieha;torno
sull'asfaltoe
poi la bella baia di St. Paul's Bay, importante stazione balneare.Nonostante
il tempo, non fa assolutamente freddo (ho tolto il golf sotto
il giubbotto di pelle, già non imbottito) il che mi
fa pensare che, quando c'è il sole, qui si può
fare il bagno quasi sempre. Entrato in città devo però
fermarmi per qualche minuto perchè la pioggia aumenta
fino a diventare un vero e proprio diluvio:ne
approfitto per fare quattro chiacchiere con qualche locale,
uno dei quali parla solo maltese. E' strana la situazione
linguistica di Malta. Ha due lingue ufficiali: inglese (retaggio
di 150 anni di dominazione britannica, dal 1814-1964) e Maltese,
che è in pratica un dialetto arabo (l'unico scritto
con caratteri latini), con molte parole neolatine, soprattutto
italiane. Sentirlo parlare è interessante, sembra ogni
tanto di afferrarne il senso, ma ci si capisce ben poco. Molti
però parlano ancora l'italiano, lingua ufficiale fino
al 1934.
Mi dirigo quindi verso Mdina, l'antica capitale,
posta all'interno dell'isola. Per arrivarci supero una piccola
catena di colline, le Victoria Lines.Sulla
salita verso la città, altra sosta per la violenza
del temporale.
Mdina è splendida, completamente pedonalizzata,
una cittadina di appena 1.000 abitanti, accanto alla più
grande Rabat; era l'antica capitale di Malta al tempo degli
Arabi e poi dei Cavalieri, prima di Valletta. Parcheggiata
la moto all'esterno della mura,entro
in Medina dalla porta principale, la Main Gate.
Appena entrati c'è il Palazzo dei Gran Maestri (o Vilhena),accanto
alle antiche prigioni.Caratteristiche
le strette vie medioevali della città.Lungo
la via principale, Villegaignon Street,è
la cattedrale di San Paolo, ricostruita in stile barocco nel
1702 dai Cavalieri.Alla
fine della via principale giungo a Bastion Square, il bastione
più settentrionale delle mura, da dove la vista spazia
ampia fino a Valletta e al mare.
Tornato alla moto, mi dirigo verso la costa
meridionale dell'isola. Qui, di fronte all'isola di Filfla
(uno scoglio lungo m 700) è la Blue Grottoe,
a meno di 2 km, Hagar Qim, un sito archeologico imperdibile,
risalente al 3.000 a.C. circa. E' un grande tempio, formato
da più ambienti, costruito con monoliti in pietra,
tra cui il più grande utilizzato nei templi maltesi
(m 7 e t 20).Bella
la vista sull'isola di Filfla.
Dopo un'altra piccola pausa per il solito picco
di pioggia, riprendo la moto lasciata in un "parcheggio
bici" (di bici in giro non ce n'è)e
mi dirigo verso Marsaxlokk, una bella baia all'estremità
sud-est dell'isola. Per arrivarci (non c'è strada diretta),
quasi mi perdo per stradine secondarie, a volte dissestate
(e con la pioggia sono anche peggio) e tanto strette che perfino
due moto, incrociandosi, avrebbero difficoltà a passare:
ma tanto con una giornata così, di pazzi in giro in
moto ce n'è pochi! La segnaletica maltese lascia un
po' a desiderare: prima indica sicura la meta, poi sembra
dimenticarsene e a volte non c'è nessun cartello ai
numerosi incroci. Chiedendo, alla fine arrivo al paese.
Marsaxlokk è il principale porto peschereccio
maltese, posto all'interno di un'ampia baia.I
"Luzzu" multicolori (i tradizionali pescherecci
maltesi) riempiono il porto.Bella
la chiesa principale, Nostra Signora di Pompei.
Il sole (dietro le nubi) si sta abbassando:
è ora di tornare a Valletta e chiudere il mio giro
di Malta. Valletta è la capitale di Malta, piena delle
testimonianze della gloriosa epoca dei Cavalieri dell'Ordine
Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme (qui giunto nel
1530, proveniente da Rodi). E' posta su una penisola tra due
profonde baie, fortemente fortificata, ricca di splendidi
edifici rinascimentali e barocchi. Giunto nella città,
però, la prima cosa che mi colpisce è la ripidezza
delle strade centrali:se
cado qui rischio di rotolare a valle con seri danni! Uscito
illeso dalle sue strade, è d'obbligo un bel giro panoramico
sui bastioni.Le
fortificazioni sono davvero imponenti e contribuirono a difendere
l'isola dai Turchi.
Giunto alla via principale (Republic Street),parcheggio
la moto e la percorro a piedi, partendo dall'unica porta della
città, la City Gate (ricostruita, moderna, nel 1964).Presso
la via (in parte pedonale) è la Co-Cattedrale di San
Giovanni, costruita dai Cavalieri in onore del loro santo
patrono,con
due cannoni che ne presidiano l'ingresso.All'interno,
sontuoso, da non perdere la pala dell'altare, raffigurante
la "Decollazione di San Giovanni Battista", di Caravaggio.
Continuando lungo la via, c'è la Biblioteca Nazionale
(ricchissima, poichè ogni Cavaliere doveva lasciare
all'Ordine, alla propria morte, tutti i propri libri)e
il Palazzo del Gran Maestro,oggi
sede del Parlamento e del Presidente della Repubblica.
Ci sarebbe tanto altro da vedere, ma sono stanco.
Dopo aver passeggiato un po' per le vie di Malta, invase (come
in tante città del mondo in questo periodo) dallo shopping
natalizio,
vado verso l'imbarco.Fra
poche ore è di nuovo Sicilia e l'Etna mi aspetta!
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