AI
CONFINI D'EUROPA (SUD-OVEST)
Gibilterra - Cabo da Roca - Santiago de Compostela
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12.6.2005
- domenica - giorno 12
Quarteira (Algarve) (P) (8.48) – Cabo
da Roca (P) (21.01)
Km 506, guida h 7.24, viaggio h 12.13 |
Tabella
di marcia |
Oggi c’è una delle tappe fondamentali
del viaggio: Cabo da Roca, l’estremo occidentale del
continente europeo. Punto prima verso Sagres, penisola protesa
nell’oceano dalla quale il Principe
del Portogallo Enrico il Navigatore nel ’400 progettava
e coordinava i grandi viaggi di scoperta dei Portoghesi.
Il sito è spettacolare: una stretta
lingua di terra che punta verso sud, sbarrata da un’imponente
bianca fortezza.Nel
visitarla, mi emoziono al pensiero di quegli anni in cui vissero
tali grandi di navigatori.
E poi Cabo S. Vicente, a pochi km, l’estremo
occidentale dell’Algarve, dove la costa piega nettamente
verso nord.
Punto quindi decisamente verso Lisbona, evitando
però l’autostrada fino a poco prima della capitale
portoghese. Infine giungo in vista di Lisbona, ma decido di
uscire dall’autostrada per godermi meglio il panorama
della città, adagiata sulla sponda settentrionale del
fiume Tago: mi fermo quindi ad ammirarla dal lato meridionale
del fiume.Emozionante
anche l’ingresso nella città attraverso il ponte
25 aprile sull’estuario del fiume.
Non amo le città, soprattutto quelle
grandi, ma non posso passare da Lisbona senza fermarmi presso
due monumenti simbolo del Portogallo: la Torre di Beleme
il Monumento ai Naviganti (“Padrao dos Descubrimentos”),
celebrativo delle grandi esplorazioni portoghesi del ‘400
e ‘500 (Vasco de Gama, Bartolomeu Diaz …),con
la caratteristica forma della prua di una nave rivolta verso
il fiume e l’oceano. Un monumento che mi immaginavo
fin da ragazzo, quando sognavo sui libri di geografia e di
storia che raccontavano quelle imprese.
E adesso verso Cabo da Roca: l’estremo
occidentale d’Europa mi aspetta! Passo da Cascais, elegante
località di villeggiatura sull’oceano alla periferia
di Lisbona (nonché ultima residenza dell’ultimo
Re d’Italia),e
finalmente, liberatomi dalla morsa del traffico della grande
città, mi appare il capo.Il
sole ormai si avvia verso il tramonto,l’oceano
è calmo e, oltre che alla fine d’Europa, mi sembra
d’esser giunto alla fine del mio viaggio “aqui
… onde a terra se acaba e o mar comeca” (Camoes).
Pernotto nel campeggio poco distante che ho
visto prima di arrivare al capo, piazzando la tenda vicino
al mare, con una superba vista sulle dune atlantiche e sul
capo, e con la mia moto accanto:cosa
potrei desiderare di più?
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