AI
CONFINI D'EUROPA (SUD-OVEST)
Gibilterra - Cabo da Roca - Santiago de Compostela
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2.6.2005 -
giovedì - giorno 2
S. Martin de Crau (F) (7.57) – a sud
di Corsavy (F) (20.55)
Km 613, guida h 8.28, viaggio h 12.58 |
Tabella
di marcia |
Oggi mi aspettano i Pirenei e Andorra!
Quindi tappa più breve, con poca autostrada e molta
montagna.
Lascio l’autostrada a Perpignan e imbocco
la valle verso Andorra. La strada sale, ma, anche quando arrivo
in quota, la temperatura resta mite, anzi piuttosto caldo,
tant’è che rimango in maglietta. I Pirenei si
presentano in tutto il loro splendore: strade quasi perfette,
boschi e verde ovunque, poco traffico e la strada continua
a salire. Una breve deviazione dalla strada principale mi
fa passare da Llivia, un’enclave spagnola in territorio
francese, 36 km prima del confine con Andorra.
Evito il tunnel e valico il Col de Puymorens
(m 1.915): bello, ma il meglio deve ancora venire.
Sulla cartina (a media scala, 1: 900.000) non
era segnato, quindi la sorpresa è bellissima: la strada
riprende presto a salire e, sempre evitando il tunnel di confine,
entro in Andorra attraverso Pas de La Casa (un paese ad oltre
2.000 metri pieno di negozi che vendono esentasse, anche molti
articoli motociclistici) e il valico posto poco dopo, Port
d’Envalira (m 2.408).
C’è ancora molta neve tutto intorno,
ma il clima è tipicamente mediterraneo, con un sole
che scalda parecchio.
Comincia la discesa verso la capitale, Andorra
la Vella, che invece mi delude un po’, per il gran traffico
che vi trovo: molto meglio le tranquille montagne, anche se
probabilmente questa è un’ottima meta per gli
acquisti, visti i negozi che vi abbondano (sempre esentasse).
Ma non sono qui per comprare, bensì per andare in moto!
Comunque apprezzo la benzina a € 0,848,
la meno cara del viaggio (dopo l’Africa): pieno doveroso
prima di rientrare in Spagna!
Dove mi aspetta un’altra bella razione
di strade di montagna, sul versante sud dei Pirenei, finché
non rientro nuovamente in Francia (oggi è una giornata
così, a zig-zag per le montagne) dove comincio a cercare
il campeggio segnato sulla cartina.
Trovo le indicazioni per due campeggi, seguo
la prima, ma ben presto mi accorgo che avrei fatto meglio
a scegliere il secondo: la strada sale, sempre più
stretta, ripida e sconnessa. Continua così per km:
il paesaggio è bello, ma ormai è tardi e starei
più tranquillo se trovassi subito un posto per dormire.
Ad un certo punto, dopo forse una ventina di
km, finalmente il cartello del campeggio: “Camping …
reserve de naturisme”. “Naturisme”?! No!
Ma scrivetelo prima, non alla fine della salita! Ormai è
troppo tardi per tornare indietro, decido di fermarmi lo stesso:
spiego la situazione all’addetto all’ingresso
e mi trovo un posto per la tenda. Subito a dormire (pranzo
con le provviste d’emergenza).
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