TUNISIA
Il deserto vicino
In moto compio due tipi di
viaggi: a volte decido dove voglio andare, e quindi mi procuro
i giorni necessari.
Oppure mi "trovo" dei giorni liberi e quindi vedo
dove posso andare, tenuto conto del tempo disponibile e della
stagione.
Questo è un viaggio
del secondo tipo; mi "trovo" 5 giorni liberi e quindi
apro la cartina e mi chiedo una cosa sola: dove?
E' marzo, quindi fa ancora
"fresco": escludo il nord Europa.
L'Europa, d'altra parte, ormai l'ho girata quasi tutta e le
due prossime mete programmate (Balcani e Irlanda), sono troppo
lontane e vaste per essere meta di un viaggio di solo 5 giorni;
decido quindi di uscire dal nostro continente, per la prima
volta in vita mia (esclusa la breve puntata in nordafrica
del 2005).
A sud! Il breve tempo disponibile
e la stagione mi convincono a puntare verso la Tunisia.
Basta un'ora su internet a
prenotare il traghetto e poco più a stilare un programma
di massima. Punterò a sud, verso il deserto: dopo quello
freddo d'Islanda,
assaggerò quello caldo, il Sahara.
Contando i traghetti e il viaggio
di andata e ritorno, i giorni diventano quasi 7, ma si può
fare lo stesso.
Porto la tenda anche stavolta,
deciso ad usarla almeno alcune notti.
Anche il mio fornello
ad alcool, collaudato in Islanda, mi segue.
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24.3.2008
- lunedì - giorno 1
Lecce (13.10) - Termini Imerese (PA) (21.54)
Km 692, viaggio h 8.44, guida h 7.28 |
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Pasquetta non è il giorno migliore
per partire, ma questo è il primo giorno disponibile.
Pranzo presto e parto alle
13.15, con l'intenzione di raggiungere il luogo dell'imbarco
(Palermo), dove dormire in attesa del traghetto di domattina
per Tunisi.
La giornata non è buona,
e dopo un'iniziale sole, oltre
agli interminabili cantieri della statale ionica da Taranto
a Sibari (scandalosi i ritardi dei lavori!) e i successivi
della Salerno - Reggio Calabria (su cui ormai non ci sono
più parole), mi tocca affrontare pioggia, vento e,
in certi momenti (nel tratto cosentino), grandine e neve.
Mi consolo pensando che, in
Tunisia, il sole non dovrebbe mancare.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
Passato lo stretto (dopo aver perso come al solito un'ora,
alla faccia di chi dice che il ponte è inutile), per
i circa 200 km di autostrada da Messina verso Palermo sono
flagellato da un vento da nord (quindi laterale, il peggiore)
fortissimo, di oltre 100 km/h, accompagnato da pioggia e,
a tratti, grandine. Essendo l'autostrada un susseguirsi di
gallerie e ponti, trovo un breve sollievo nelle prime, per
poi affrontare le seconde.
Il vento è talmente
forte che a volte mi trovo spostato dalla corsia d'emergenza
a quella di sorpasso: per fortuna c'è pochissimo traffico.
A ciò si aggiunge l'asfalto bagnato e le gomme ormai
quasi "finite" (non ho fatto in tempo a cambiarle
prima del viaggio).
Ormai è buio (il sole
è tramontato già in Calabria): non ritengo di
essere più nelle condizioni di sicurezza per continuare.
Decido quindi di uscire dall'autostrada e trovare un posto
per dormire. A Palermo (e all'imbarco) arriverò domattina
presto.
Esco a Termini Imerese e mi
fermo al primo albergo: mi costerà più di tutti
i pernotti della Tunisia, ma pazienza.
La moto è al sicuro
nel cortile, non la scarico nemmeno dei bagagli: sono troppo
stanco. Speriamo che domani il tempo sia migliore.
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