Non ne posso più! Oggi è avvenuto di nuovo.
L’Italia è ormai piena di rotonde (dette anche rotatorie, spesso inutili), ma è anche piena di idioti alla guida che non sanno percorrerle.
Ricordo brevemente le regole: tutti quelli che entrano in una rotonda (o ne escono) devono dare la precedenza a chi la sta percorrendo; tutti quelli che escono da una rotonda lo devono segnalare con gli indicatori di direzione (freccia a destra).
Esiste ancora qualche rotonda del vecchio tipo (in cui va data la precedenza a destra, come da regola generale del Codice della Strada), ma in quasi tutte la precedenza è regolata da apposita segnaletica come descritto prima.
In pratica, quindi, chi è dentro la rotonda, ha sempre la precedenza (salvo cartelli che indichino espressamente il contrario), può girare nella rotonda all’infinito senza che nessuno gli tagli la strada.
Avviene invece che molti vedano la rotonda come un semplice impiccio lungo la propria traiettoria, quindi, nell’ipotesi classica di una rotonda con 4 entrate/uscite, se provengono dall’entrata 1 e devono uscire dall’uscita 3 (quella posta esattamente di fronte alla loro entrata), “tagliano” la rotonda (sfruttando tutta la larghezza della corsia) e, soprattutto, escono dalla rotonda senza alcuna segnalazione, senza mettere cioè la prescritta freccia a destra.
Nel quotidiano percorso casa-ufficio (che percorro sempre in moto) affronto 4 rotonde. Ogni volta è un terno al lotto. Anzi, di più; ogni volta quasi tutte le auto che escono dalla rotonda (interferendo con la mia traiettoria) NON mettono la freccia. Ormai, visto il malcostume dilagante, ho imparato a prevedere, da tante piccole cose (traiettoria, posizione delle ruote, mani sul volante, atteggiamento del conducente) con discreta probabilità, la manovra che questi incoscienti si accingono a compiere. Ma ogni volta è un rischio, perché, appunto, la manovra non è segnalata.
Il “bello” è che questi deficienti non solo compiono una manovra vietata, mettendo in pericolo la mia incolumità, ma pretendono pure di avere ragione!
Mi capita spesso, infatti, di immettermi nella rotonda e di vedere un’auto che proviene dalla mia sinistra, spesso ad alta velocità, che sta “tagliando” la rotonda, senza alcuna freccia. Per regola, devo dedurre che l’auto non intende uscire dalla rotonda, appunto perché non ha segnalato (come invece impone il Codice) la manovra; non dovendo (l’auto) uscire dalla rotonda ed essendo ben all’interno della stessa (appunto perché la sta “tagliando”), ho tutto lo spazio per inserirmi nella rotonda, senza interferire con la sua traiettoria. Lo faccio, con prudenza, tenendola d’occhio, perché ovviamente non mi fido. Entrato nella rotonda, io devo uscire alla prima uscita, quindi resto tranquillamente sul bordo esterno della rotonda e metto subito la freccia, per segnalare la mia intenzione. L’auto comincia a spostarsi sulla destra! Senza segnalare! A questo punto immagino che intenda uscire dalla rotonda, ma non ne ho la certezza, perché non ha segnalato la manovra.
Continuo a tenerlo d’occhio e in pochi attimi la mia traiettoria e la sua vengono a intersecarsi; io sto mantenendo la mia regolare traiettoria sul margine destro della rotonda (come deve fare chiunque intenda uscire dalla stessa), è lui invece che, “tagliando” la rotonda e senza alcuna segnalazione (come invece prescrive la Legge), sta compiendo una manovra pericolosa e vietata.
A questo punto, spesso cerco di fargli capire l’errore che sta commettendo e mantengo la mia traiettoria il più possibile (evitando ovviamente di essere investito), magari accelerando un po’, in modo da mettere la mia ruota davanti al suo cofano e fargli capire che devo passare io.
E qui arriva il bello: se le condizioni di sicurezza non ci sono più, desisto (non rischio l’incidente per quei deficienti) e l’auto passa; a questo punto, mi attacco al clacson e parte una strombazzata che fa sussultare l’idiota alla guida, che spesso mi guarda con una faccia sorpresa. A volte un gesto della mia mano “accompagna” il clacson.
Se invece riesco a mantenere il sufficiente margine di vantaggio (e di sicurezza) è l’auto che si ferma bruscamente e passo io. Qui la situazione diventa davvero surreale e qualche volta si arriva all’assurdo. A volte capita che io o l’auto (o entrambi) inchiodiamo con i freni e restiamo così, fermi in mezzo alla rotonda, con il cofano dell’auto a pochi cm dalla mia moto. E qui mi tolgo la soddisfazione! Il conducente, che ancora non capisce l’idiozia della sua manovra, mi guarda prima sorpreso, poi arrabbiato, ma spesso proprio di brutto, e talvolta comincia a imprecare nei miei confronti! Gli rispondo per le rime, zittendolo bruscamente ricordandogli in breve la regola che ha violato. Ma questo spesso non basta, poiché la sua ignoranza è talmente ampia e profonda che non riesce nemmeno a capire la gravità di quello che ha fatto. Qualche volta, di fronte alla sua insistenza e cocciutaggine, sono arrivato a fermare la moto, spegnere il motore, abbassare il cavalletto, scendere dalla moto e dirigermi verso il finestrino del conducente: “se hai dei problemi, chiama la polizia, ma io di qui non mi muovo, perché hai rischiato di ammazzarmi!”
In quei casi, alcuni tornano alla ragione, molto confusi (non credo che abbiano capito, ma almeno qualche dubbio gliel’ho instillato, a forza). Altri invece, ormai irrecuperabili, continuano ad imprecare; finora nessuno è sceso dall’auto, ma non escludo che, prima o poi…
Quindi è possibile che, un giorno, incontrerò qualche auto che mi venga addosso in una rotonda, o magari qualche deficiente, testa calda, più forte di me, che voglia andare oltre le parole.
Ma queste cose proprio non le sopporto, non ce la faccio più a stare fermo e zitto a subire! |