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Sono al mare da un mese. E continuo a lavorare. Quindi la mattina in ufficio e il pomeriggio al mare; dal lunedì al venerdì (tranne qualche giorno di ferie quando mi va). Questo vuol dire che per andare in ufficio non faccio più solo il tratto Lecce-Gallipoli (40 km superstrada col limite, quasi sempre, a 90 km/h), ma anche 25 km di provinciale dal mare (a nord di Otranto) a Lecce, dove il limite di 90 km/h è interrotto da una miriade di cartelli che impongono i 50 km/h (come sulla maggior parte delle strade italiane).

Sabato sono andato a Lecce per una faccenda e al ritorno le auto hanno cominciato a lampeggiarmi: poichè, ovviamente, non erano automobilisti che salutavano una moto, ho rallentato. Appena in tempo; dopo pochi km, ovviamente su un tratto da 50 km/h che si poteva percorrere in perfetta sicurezza a 90, c'era una pattuglia con l'autovelox nascosta tra la vegetazione e (ciliegina sulla torta) poco dopo un'altra pronta a bloccare gli sfortunati.

Mi è andata bene: mai ho percorso nella mia vita quel tratto a 50 km/h, ma sempre a 90/95.
Passata la paura, è cresciuta la rabbia. Il perchè l'ho già spiegato in altri topic e non sto qui a ripetermi.

Poi è nata un'idea. Voglio provare a rispettarli questi assurdi limiti di velocità. Intendiamoci, non muto di una virgola quello ho penso e ho scritto sui limiti locali che abbiamo in Italia, ma, un po' per gioco e po' per salvarmi la patente (tenermi senza patente sarebbe come costringermi agli arresti domiciliari), voglio provarci.

Detto fatto. Oggi sono uscito da casa un quarto d'ora prima, alle 7, per essere in ufficio alle 8, sono partito e ho cominciato a guardare i cartelli dei limiti di velocità.

Allucinante! Tanto per cominciare un bel tratto di strada provinciale lungo il mare da fare a 50 km/h (col motore a 1.300 giri al minuto in quinta). La cosa potrebbe avere un senso con i bagnanti delle 12, ma vi assicuro che alle 7 nessuno andava a fare il bagno! Una villa ogni tanto è l'unica presenza umana.

Esco dal secondo paese e non vedo nessun cartello di fine del limite di 50: che se lo siano dimenticati? Mantengo puntigliosamente i 50 km/h, ma mi sento un po' ridicolo quando, dopo innumerevoli auto, tenta di superarmi anche un'ape 50.

Infine, mentre l'ennesima Panda si chiede cosa cavolo fa una simile moto a 50 km/h, vedo il cartello dei 90 km/h e accelero; "rabbiosamente" (almeno l'accelerata in questo Stato è ancora libera!). La Panda resta "piantata" indietro, la moto, anche in quinta, riprende che è una bellezza. L'accelerazione però ben presto finisce, raggiunti i 90 km/h (motore a 2.500 giri).

Ma dura pochissimo: dopo meno di 1 km c'è un nuovo cartello di 50, giustificato da un' "uscita automezzi". Vi risparmio i dettagli: in 25 km ho trovato un'infinità di cartelli da 50, per stradine di campagna che si immettevano sulla via principale, 4 case a bordo della strada, il paese che si lasciava a lato con una bella e comoda circonvallazione e altra cavolate del genere.

Il viaggio è stato un continuo "stop and go": 90, cartello 50 e rallentavo subito, rischiando il tamponamento da parte di chi mi seguiva e che, ovviamente, non poteva immaginare che una persona "normale" rispettasse un cartello così "idiota". Poi, finito il limite, aprivo tutto l'acceleratore e lasciavo dietro, incredula, la povera auto che stava per superarmi, che continuava a chiedersi perchè mai quel "cretino" continuava a rallentare e accelerare "senza motivo".

Ho pensato che rischiavo di essere tamponato, ma ho continuato a rispettare i limiti.

All'ingresso di Lecce ho rischiato di brutto, rallento a 50, poi metto la freccia per svoltare a sinistra lungo una via secondaria che uso come scorciatoia per evitare la città e l'automobilista di turno pensa che voglia superare e accelera: all'incrocio freno per svoltare e lui, in piena accelerazione mi viene sotto. Dagli specchietti vedo che mi ha quasi preso; sento la frenata, accelero con decisione per dargli qualche metro di margine e mi fermo. Lo guardo, non c'è bisogno di parole; il suo sguardo e chiaro; sa di averla fatta grossa e di aver rischiato l'incidente.

Riparto, sempre col proposito di rispettare i limiti.

Prendo la superstrada per Gallipoli; ben presto raggiungo il punto dove ci sono degli interminabili lavori col restringimento della carreggiata ad una corsia: limite 40 km/h. La moto riesce a farli in quinta (1.200 giri). Si forma subito dietro di me una lunga coda. Spero di aver bloccato anche qualche pattuglia di polizia o carabinieri, vorrei tanto che mi fermassero perchè sto bloccando il traffico: gli mostrerei il limite idiota che qualche idiota ha messo lì e qualche altro idiota pretende che io rispetti.

Poi di nuovo 90, poi 60: 60?! Perchè? Perchè, presumo, un anno fa c'erano degli avvallamenti su questo tratto (niente di grave comunque, da fare tranquillamente a 90), ora li hanno riparati , ma, ovviamente il limite resta. Rallento anche qui. Poi lo svincolo a 40.

Infine circa 30 km a 90 (finalmente), ovviamente anche qui, quasi tutti mi superano (ricordo che la strada è tutta rettilinea con 2 carreggiate separate ciascuna con 2 corsie e senza nessun incrocio a raso). Improvvisamente, tanto per non perdere l'abitudine, un bel cartello di 80 km/h giustificato da una "serie di immissioni".

Arrivo a Gallipoli e prendo i tempi: km 67 percorsi in 58' alla media di 69.
Guidando a 95 "sempre" (come facevo ogni giorno) ci mettevo circa 45'. Quindi ho perso solo 13'. Forse ho anche risparmiato sul carburante, ma non ne sono sicuro, perchè tutta la serie di decelerazioni e accelerazioni obbligate non sono il massimo per l'economia dei consumi.

Ma il punto non è questo. Il punto è che sono stato un pericolo per la circolazione: il mio comportamento, legalmente irreprensibile (ho rispettato alla lettera il codice della strada) ha provocato comportamenti pericolosi da parte degli altri utenti della strada.
Ed è stato anche pericoloso per me: a parte il caso di quell'incosciente all'ingresso di Lecce, molti hanno veramente rischiato di tamponarmi perchè non capivano quel mio continuo decelerare e accelerare (e la mia moto quando accelera lo fa di brutto anche in quinta da 1.200 giri).
Conclusioni: non ci sono, fatele voi. Per me l'esperienza ha confermato quello che immaginavo già.
Io però terrò duro, continuerò così, finchè resisto. Continuerò a rispettare i limiti di velocità; la prendo come una sfida, quasi un gioco (oltre che per mantenermi la patente, non certo perchè li ritengo giusti e da rispettare perchè "così dice la legge").
Ma se un giorno leggerete sul giornale di uno strano incidente in cui "una moto di grossa cilindrata" (ci definiscono spesso così, avete notato?) "è stata tamponata da un'ape" (sarebbe una notizia tipo un uomo morde un cane, vero, Direttore?), bene quello probabilmente sarò io, il vostro

Gold Wing


Ho un sogno ...

Ho il sogno che le cose, piano piano, possano cambiare, e in meglio.

Ho il sogno che la gente, tutta la gente, vedendo il mio esempio, ascoltando le mie parole, e i comportamenti di chi la pensa e agisce come me, possa cambiare idea.

Ho il sogno che anche i più stupidi, i più ottusi e, perché no, anche quelli in mala fede, capiscano che non è questa la strada, il modo di risolvere i problemi, che così si peggiora e non si migliora.

Ho il sogno che, un giorno, vedrò su un giornale di "Mototurismo" un editoriale che dica chiaro e tondo che, quando sono illogici, non è giusto rispettare i limiti di velocità, anzi che è bene non rispettarli, che è una forma legittima di disobbedienza civile, fatta a proprio rischio, ma legittima, moralmente lecita.

Ho il sogno che questi articoli poi riuscirò a vederli anche su giornali "generalisti" e non di settore; che poi li sentirò tra gente, per strada, anche tra i cosiddetti "benpensanti".

Ho il sogno che infine questi discorsi li faranno perfino i politici, perché loro, anche se non convinti, quando sentono che "cambia il vento", sono prontissimi a cambiare posizione.

Ho il sogno che un vigile urbano, un giorno, assegnato dal suo comandante a fare da "palo" ad un furtivo appostamento di autovelox, protesti nei confronti del suo superiore, mettendo a verbale (sì, anche i pubblici dipendenti possono farlo) che considera illegittimo quel comportamento e contrario al buon andamento della pubblica amministrazione.

Ho il sogno che, infine, le cose cambino, non per merito mio, certo, ma perché l'uomo non può essere tanto stupido da sbagliare per sempre e, prima o poi, capirà l'errore e cambierà strada.

Ecco, cari amici, io ho un sogno.
Non mi illudo, non è una certezza, è una speranza, o forse qualcosa in più.
Ma è qualcosa che ho, e che nessun autovelox al mondo potrà togliermi.


Aggiornamento sul mio quotidiano "viaggio dell'assurdo" a 50 km/h ( e anche meno). Non vi preoccupate, prima o poi smetterò di scrivere su questo topic, non voglio farlo diventare una telenovela!

Oggi ho notato i sorpassi; intendo dire come le auto (e i camion) mi superano mentre vado a 50. Ci avete fatto caso? Più andate veloci e più il sorpasso è decente.

Mi spiego: se state andando a 90/100 km/h su una strada normale e un auto vi supera, p.e. a 120, questa probabilmente metterà la freccia, si sposterà sulla sinistra, effettuerà il sorpasso e poi rientrerà davanti a voi.

Invece in questi giorni, mentre vado a 50 km/h, QUASI TUTTE le auto che mi superano lo fanno senza freccia, spostandosi appena di un metro (la larghezza della moto) sulla sinistra, rimanendo quindi sulla corsia di marcia o al massimo con due ruote su quella di sorpasso, passando a meno di un metro dalla moto.

E sì! Più si va veloci, più si è rispettati. Se vai a 50, ti considerano poco importante. E sono su una moto piuttosto "imponente": cosa succederebbe su una piccola 250/350?

Ma questa gente si rende conto del pericolo per una moto provocato dal rischio di un contatto o dal semplice spostamento d'aria?
Addirittura anche certi Tir mi superano in questo modo


Tecnica di autodifesa utilizzata ieri e oggi per allontanare quelle auto che mi stanno attaccate dietro mentre vado a 50:
aspetto che si affianchino (normalmente lo fanno senza mettere la freccia e lasciando di lato meno di un metro), a quel punto generalmente vedo davanti a me un cartello che indica nuovamente il limite di velocità a 90; apro del tutto l'acceleratore e la moto schizza in avanti (anche in quinta); il "malcapitato" automobilista resta come uno stupido in mezzo alla strada!

Poi, al successivo cartello da 50, rallento di nuovo a 50: a questo punto vi assicuro che quello di prima si guarderà bene dal superarmi in modo poco ortodosso.

Lo so, è pericoloso, ma sono soddisfazioni.

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