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Sei in: PENSIERI - IL LIMITE DEL RISCHIO; UNA DECISIONE DIFFICILE

Giornata dedicata al catamarano, quella di oggi.
Ogni tanto la moto non è il primo dei miei pensieri (raro, ma accade).
Stamattina ho fatto qualche lavoretto di manutenzione, ma soprattutto, oggi ho preso una decisione difficile.

Chi mi conosce sa che non mi fermo davanti alle difficoltà.
E nemmeno davanti ai normali rischi.
A volte mi han detto che rischio troppo nei miei viaggi.
In effetti viaggio da solo, normalmente in moto, attraverso tutta l'Europa, in tenda, senza prenotare quasi mai prima, senza abbigliamento protettivo (tranne stivali e casco), spesso in maniche corte. E nella guida di tutti i giorni non esito ad affrontare in piena velocità in moto una curva cieca.
Ma accetto il rischio, lo considero "parte del gioco".

E lo stesso in barca a vela: percoso l'Adriatico fino alle isole Tremiti, da solo, campeggiando ogni notte su una spiaggia diversa, col mio catamarano, una barca a vela "da spiaggia", pensata per brevi uscite acrobatiche giornaliere http://www.gold-wing.it/vela/2004-07-09-tremiti/indice.htm

Ma c'è un limite al rischio e oggi l'ho incontrato.
Il 1° giugno ci sarà una regata dall'Italia (San Foca) all'Albania (Valona): 50 miglia attraverso il temibile Canale d'Otranto, dove le giornate di calma sono frequenti meno di quelle di sole a Capo Nord. il 3 giugno si rientra.
"Approfittando" della regata, quindi della compagnia di altre barche e della barca appoggio del comitato organizzatore, avevo progettato di fare questa traversata col mio catamarano.

Avrei imbarcato un'altra persona, per maggiore sicurezza.
Oggi l'altra persona si è infortunata, ma soprattutto ho saputo che il ritorno (il 3 giugno) è "libero", cioè ognuno rientra per suo conto, e non c'è la barca appoggio.

Attraversare il Canale con una barca come la mia in queste condizioni è (secondo me) troppo rischioso. Col rischio di beccare un maestrale al ritorno, con vento contrario e mare agitato con onde di diversi metri.
Ne ho parlato anche con l'altra persona che avrebbe dovuto sostituire il mio "secondo" infortunato, che è stato della stessa idea.

Peccato: ci tenevo davvero. E' da bambino che fantasticavo di atraversare, con i miei mezzi, questo Canale, con le montagne d'Albania che, nelle belle giornate, vedo dalla mia costa. E, anche quando in Albania ci sono andato con la mia moto, http://www.gold-wing.it/moto/2006-06-01-albania/indice.htm , ho pensato che ci sarei tornato con la mia barca.

Ma anche al rischio c'è un limite; e io, oggi, l'ho trovato.
Non critico chi compie imprese rischiose, nemmeno quando, poi, si trova nelle condizioni di dover ricevere soccorso. Fa parte dei rischi della vita e, in fondo, paghiamo le tasse anche per questo. Se poi è troppo rischioso per i soccorritori, che ognuno si arrangi da solo.
Ma credo che sia, in ogni caso, una valutazione personale. E la mia, oggi, era questa. [8)]

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