Non voglio difendere quel motociclista
incosciente, ci mancherebbe altro!. Desidero solo fare
una riflessione.
Ho visto fare gesti incoscienti che potevano comportare
conseguenze simili a quelle che si sono verificate.
Tratti di strada, senza alcuna visibilità, imboccati
allegramente contromano; ma in quel caso, si trattava
di un'auto guidata da una tranquilla e "rispettabile"
madre di famiglia, patente e fedina penale immacolata.
Vedete, l'elemento significativo in questi assurdi
comportamenti non è, secondo me, il guidare un
mezzo veloce (quell'auto era certamente tranquilla,
come la sua proprietaria), non è il volersi fare
bello davanti agli altri, è, credo, la superficialità,
il non considerare (più che l'ignorare volutamente)
l'esistenza e il rischio degli altri, il ritenere che
"per così poco, che sarà mai",
è lo stesso elemento che porta qualche altro
cretino a passare un passaggio a livello, anche a piedi,
con le sbarre abbassate (poi magari ci resta secco e
al funerale applaudono pure), a passare col rosso in
bicicletta ("tanto sono in bici, che sarà
mai?").
Siamo sempre al solito punto: il problema è
l'uomo, non il mezzo.
Chi ha dei problemi, li crea anche a piedi.
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