gold-wing.it - "La meta è la strada"

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Non voglio difendere quel motociclista incosciente, ci mancherebbe altro!. Desidero solo fare una riflessione.

Ho visto fare gesti incoscienti che potevano comportare conseguenze simili a quelle che si sono verificate. Tratti di strada, senza alcuna visibilità, imboccati allegramente contromano; ma in quel caso, si trattava di un'auto guidata da una tranquilla e "rispettabile" madre di famiglia, patente e fedina penale immacolata.

Vedete, l'elemento significativo in questi assurdi comportamenti non è, secondo me, il guidare un mezzo veloce (quell'auto era certamente tranquilla, come la sua proprietaria), non è il volersi fare bello davanti agli altri, è, credo, la superficialità, il non considerare (più che l'ignorare volutamente) l'esistenza e il rischio degli altri, il ritenere che "per così poco, che sarà mai", è lo stesso elemento che porta qualche altro cretino a passare un passaggio a livello, anche a piedi, con le sbarre abbassate (poi magari ci resta secco e al funerale applaudono pure), a passare col rosso in bicicletta ("tanto sono in bici, che sarà mai?").

Siamo sempre al solito punto: il problema è l'uomo, non il mezzo.

Chi ha dei problemi, li crea anche a piedi.

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