“Fino a quando?” E’ questa l’altra domanda
che spesso mi sento fare, dopo quella di cui ho parlato
qualche topic fa (“Perché?” ).
“Fino a quando andrai in moto?”
La prima reazione che ho, è di rispondere a chi
mi fa questa domanda che forse non ha capito niente
della mia risposta alla prima.
Perché chiedermi fino a quando
andrò in moto, significa forse non aver compreso
perché vado in moto.
Ma bisogna capirli. La gente spesso associa
l’andare in moto alla giovinezza: come fosse,
nella più benevola delle ipotesi, un qualche
peccato di gioventù, che, forse, si può
anche “perdonare”.
Ma noi non siamo così. Non ci
sentiamo (non io almeno) come delle persone che svolgono
ancora un’attività che, a causa delle loro
età “matura” non dovrebbero più
compiere. No, non sento di fare qualcosa di “non
consono” alla mia età.
E allora, a volte, rispondo: fino a quando
tu guiderai l’auto, o andrai in bicicletta, o
camminerai, o respirerai? Fino a quando tu farai una
qualunque attività che ti piace, di cui senti
di non poter fare a meno, che non fa male agli altri
e a cui non rinunceresti per nulla al mondo?
Fino a quando?
Non è l’età a decidere
quando “appenderemo la moto al chiodo” (veramente
nel mio caso il chiodo dovrebbe essere piuttosto robusto).
Non è la nostra condizione personale
(“ormai sei sposato, hai una famiglia, dei figli
a cui pensare”).
Non è la nostra condizione sociale
o lavorativa (“cosa dirà la gente a vederti
arrivare al lavoro in moto?”).
No, in moto andrò finchè
la passione resterà dentro di me, oppure finchè
sarò in grado fisicamente di farlo. E non credo
che il primo avvenimento si verificherà mai:
quanto al secondo, se mai accadrà, spero che
arrivi il più tardi possibile.
|