Per me le due cose
(cartina e GPS) non sono in opposizione.
Premesso che il gps è SEMPRE
acceso quando sono in moto, anche se sto facendo il giro dell'isolato,
io li uso entrambi.
Quando parto per un viaggio,
cerco di procurarmi le cartine della zona (normalmente è
sufficiente l'atlante d'Europa 1:900.000 o quello d'Italia
1:225.000) e le mappe elettroniche AGGIORNATE del mio gps
(ogni anno mi procuro la versione aggiornata, anche se cambia
poco, acquistandola o ... in altro modo ).
Il gps è divertente:
è divertente anche solo il fatto che ti dice dove sei,
senza dover girare la cartina.
Ti consente di arrivare, comunque, a destinazione, anche se
attraverso giri che solo una macchina (o un idiota) consiglierebbe.
Permette di memorizzare (soprattutto certi modelli) la strada
percorsa, in modo più completo di qualunque diario
di viaggio umano.
Permette di programmare le rotte con calma a casa, e poi seguirle
sulla strada, restando ovviamente liberi di fare tutte le
variazioni estemporaneee che ci vanno (la funzione ricalcolo
automatico esiste anche per questo).
La cartina serve anche
per cogliere le differenze tra strade principali e secondarie,
spesso non chiare sul (e al) gps.
Ma la cartina, semplicemente, è bella. Nessun gps mi
regala quella gratificazione estetica che ricevo guardanto
una cartina ben fatta.
Nessun gps mi consente di tracciare con un pennarello tutte
le strade che ho percorso in moto nella mia vita (il modo
ci sarebbe, ma è molto complesso e presenta limiti
software), e di poterlo sfogliare dovunque mi trovi.
Nessun gps mi consente di rilevare la sfumature del rilievo
del terreno, la ipotizzata piacevolezza di una strada tutte
curve.
Col gps programmo il
viaggio, lo monitoro minuto per minuto, lo ripercorro dopo
seguendone le tracce fedelmente registrate; con la cartina
seguo i miei sogni, scelgo la bella strada, la rivivo riguardandola
dopo.
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