Addio, mio fedele compagno.
Mi hai portato per le strade di mezzo mondo: dalle montagne himalaiane alle steppe mongole, dalle foreste siberiane a quelle sudamericane, dai deserti australiani a quello del Sahara.
Hai bevuto benzine di ogni tipo, senza mai lamentarti.
Hai sopportato la sete, quanto e più di me, resistendo e andando avanti comunque, senza mai cedere.
Ti ho messo alla frusta facendoti macinare spesso oltre 1.000 km al giorno, per giorni, settimane, a volte mesi. E tu mai domo, sempre avanti.
La tua voce è stata la migliore colonna sonora dei miei viaggi, più potente, dolce e armoniosa di qualunque musica prodotta da qualunque altro strumento. La tua voce era sommessa ma potente, dolce ma violenta al tempo stesso.
Sapevo di poter sempre contare su di te: tutto il resto poteva tradirmi, cedere, ma tu no, mai, incrollabile, inarrestabile.
Tu, lo so, avresti continuato ancora. Qualche acciacco, inevitabile, ma la tua forza è ancora intatta, la tua resistenza insuperata.
E’ giunto per te il momento di riposare, ma non prima che io ti dica grazie.
Grazie per quello che mi hai dato.
Avrai sempre un posto d’onore nella mia casa.
P.S. Oggi (6.10.2015) ho consegnato la moto al meccanico per sostituirne il motore: aveva 500.000 km (il motore). |