Ho provato 4 diversi parabrezza
da quando, il 13.2.1998, guido una Gold Wing (un 1500
rosso del ’98).
Ho cominciato
col parabrezza originale. L’inconveniente di tale
parabrezza (almeno sul 1500) è che, anche se
ha una discreta escursione (circa 8 cm), anche nella
posizione “tutto giù” non consente
ad una persona di media altezza (io sono alto 1,75)
di vedere al di sopra della plastica. E, in condizioni
di scarsa visibilità dovuta a pioggia, sporco,
sole contrario, nebbia, condensa per umidità
e sbalzi di temperatura, guardare la strada attraverso
il parabrezza non garantisce una buona visibilità.
A meno di non guidare “allungando la testa”
o addirittura in piedi!
Certo, se guidate la Gold Wing solo quando c’è
bel tempo, questo problema può essere marginale,
ma io esco sempre in moto, con qualunque tempo (non
ho l’auto), quindi dovevo trovare una soluzione.
Ho poi montato sulla mia moto il parabrezza
“alto” (il Tulsa), abbinato a un tergicristallo
elettrico. La situazione era migliorata, ma non era
ancora soddisfacente. Il Tulsa assicura indubbiamente
una maggiore protezione rispetto al parabrezza originale,
ma non era questo che mi serviva. Il problema era la
visibilità. Il tergicristallo faceva quello che
poteva, ma non era abbastanza.
Si verificavano infatti tre problemi:
1) Il tergicristallo toglie l’acqua davanti al
parabrezza, ma nulla può (ovviamente) contro
l’acqua che, superato il parabrezza, continua
il suo cammino, per adesione, lungo la superficie posteriore
(quella “interna”) dello stesso. In questo
modo, dopo un po’ di pioggia, aveva sul lato interno
più acqua di quanta ce n’era su quello
esterno. E’ anche vero che la superficie interna
del parabrezza potevo asciugarla con la mano (ho visto
anche dei sistemi di spazzola manuale interna), ma è
scomodo e, comunque, quando si guida una moto (anche
la Gold Wing), è bene che entrambe le mani siano
sul manubrio.
2) Il tergicristallo toglie la maggior parte dell’acqua
dalla superficie anteriore del parabrezza, ma non tutta,
sia per le difficoltà di perfetta aderenza della
spazzola alla superficie convessa del parabrezza, sia
perché, comunque, ne ripulisce solo un settore
limitato: infatti, per agire su una superficie maggiore
del parabrezza, dovrebbe utilizzare un sistema a due
attacchi (tipo quello presente su alcuni scooter coperti).
3) Anche cercando di mantenere il parabrezza il più
possibile pulito (ma non posso stare sempre a pulirlo),
anche cambiando spesso la spazzola, il parabrezza si
riga. E’ inevitabile, poiché si tratta
di plastica e non di vetro come nelle automobili.
Stanco di questa situazione, ho provato
a tagliare il parabrezza, in modo da averlo più
basso degli occhi: in questo modo avevo risolto il problema
della visibilità, ma c’era troppa turbolenza.
Per un breve periodo ho quindi rimesso il parabrezza
originale.
Finché un giorno ho trovato su
internet un costruttore USA che vende dei parabrezza
speciali per Gold Wing (1500 e 1800).
Lo potete vede qui http://www.firecreekacc.com/
e qui il video dimostrativo http://www.firecreekacc.com/windbender_video.html,
o qui montato sulla mia moto.
L’ho ordinato con carta di credito e dopo pochi
giorni (mi sembra 5) era già a casa mia.
Questo parabrezza è costruito in 2 versioni:
per 1500 e 1800. Ognuna delle due versioni ha due modelli:
normale (ST) e con spoiler (HP).
Inoltre è disponibile il comando elettrico (optional).
Io ho preso quello per il 1500, entrambe le versioni
(HP e ST), con il comando elettrico.
Il parabrezza è diviso in due pezzi: la parte
inferiore (fumé, comune alle due versioni), si
inserisce al posto del parabrezza originale, mantenendo
quindi la possibilità originaria di regolazione
manuale con le levette di serie.
La parte superiore (che varia a seconda della versione
scelta, HP o ST) è collegata a quella inferiore
con due guide di plastica nerache
permettono di posizionarlo in quattro diverse posizioni,
bloccandole con un piccolo perno passante. L’escursione
della parte superiore è di circa 6 cm.
Se si compra il comando elettrico, non si utilizza il
perno di blocco ed è quindi possibile variare
l’altezza della parte superiore, semplicemente
premendo una levetta, senza soluzione di continuità.
Per montare il comando elettrico è necessario
forare la parte superiore del parabrezza, al centro.
Lì viene agganciata (con un pratico sistema ad
aggancio/sgancio rapido) l’astina telescopica
metallica che permette al parabrezza di alzarsi e abbassarsi
(vedi foto precedente). Nelle istruzioni c’è
una pratica sagoma di carta che facilita l’operazione.
Per una persona della mia altezza (1,75) la posizione
migliore, secondo me, è: la parte inferiore tutta
giù; quella superiore tutta su. In questo modo
si ha un’altezza totale circa uguale (un po’
meno nei lati, poiché è meno “dritto”)
a quella del parabrezza originale abbassato. Ma, ed
è questa la comodità, nelle condizioni
di scarsa visibilità indicate all’inizio,
è sufficiente azionare il comando elettrico e
il parabrezza si abbassa, permettendo di vedere sopra
di esso e non più attraverso.
Il modello con spoiler (HP), invece, è più
basso. In questo caso si guarda sempre sopra il parabrezza:
il riparo dall’aria è garantito dalla particolare
forma del parabrezza, sagomato con una specie di spoiler
in alto, per allontanare l’aria dal pilota. Si
ha così il vantaggio di una visione sempre pulita,
senza il parabrezza davanti ai nostri occhi, con lo
svantaggio di un riparo aerodinamico leggermente inferiore
e, soprattutto (questa è la cosa che mi dà
un po’ fastidio e che mi ha portato a non usare
quasi mai quest’ultimo modello), un deformazione
dell’immagine se si guarda molto vicino alla ruota
anteriore della moto, perché in questo caso la
linea di visione passa attraverso la parte sagomata
del parabrezza.
Tra le due parti del parabrezza si crea, quindi, uno
spazio vuoto:nonostante
la prima impressione visiva, questo non crea nessun
problema aerodinamico: l’aria che passa attraverso
questa fessura non dà assolutamente fastidio
(per sentirla è necessario mettere la mano proprio
attaccata al parabrezza); anzi, probabilmente (la ditta
lo sostiene, ma per controllarlo si dovrebbero svolgere
dei test con apparecchiature di cui ovviamente non dispongo),
questa fessura dovrebbe garantire un migliore flusso
dell’aria che viene “sostenuta” verso
l’alto, allontanandosi quindi ulteriormente dal
pilota. L’inconveniente è che, in questo
modo, il parabrezza si sporca un po’ anche dal
lato interno.
L’interruttore è sagomato per adattarsi
alla manopola sinistra, posto sulla parte interna della
stessa. In questo modo, però, la mano sulla manopola
si sposta un po’ verso l’esterno e questo
mi provocava fastidio nell’azionamento dei comandi
(soprattutto le luci e le frecce). Ho quindi spostato
l’interruttore da un’altra parte.
Il motorino elettrico a volte si incanta (mediamente
una volta l’anno): quando succede, passo un attimo
dal mio meccanico che in pochi minuti lo rimette a posto.
Non ho capito bene come faccia: una piccola scarica
elettrica, un colpetto col martello. Forse accade perché
spesso passa molto tempo senza essere usato (se c’è
bel tempo). Comunque, come detto, accade raramente.
Per ridurre la frequenza di tale inconveniente, ho fatto
collegare il motorino (come indicato nelle istruzioni)
direttamente alla batteria, non sotto chiave.
In caso di forte vento (ma deve essere
proprio violento, come quando
a Tarifa non riuscivo a percorrere nemmeno un tratto
di 300 metri in moto), preferisco abbassarlo, per non
sollecitare troppo il meccanismo, soprattutto se il
vento, con la moto ferma, arriva da dietro.
Altri inconvenienti non ne ho rilevati, e credo di averlo
testato a sufficienza, con 200.000 km percorsi in quasi
3 anni.
I costi. L’ho acquistato il 26.1.2004,
quindi da allora potrebbero essere variati (chiedete
conferma con un’e-mail al produttore).
Importi in $ USA:
Parabrezza ST 249,95
Metà superiore parabr. HP 125,95
Motore elettrico e cablaggi 350
Trasporto 184,50
Totale 910,40
Su questo totale si calcolano le tasse, che ho pagato
all’arrivo in Italia (IVA 20% e dogana 5% circa)
per un totale di 196,63 euro (perché le tasse
si pagano qui, quindi in euro).
Il totale generale è quindi stato di 731,88 euro
(pari a 910,40 dollari, al cambio di 1,2439 di allora
della mia carta di credito) + 196,63 di tasse uguale
925,51 euro.
Nel caso avessi comprato solo un parabrezza,
gli importi sarebbero stati.
In dollari USA
Parabrezza ST o HP 249,95
Motore elettrico e cablaggi 350
Trasporto 120
Totale 719,95
Su questo totale si sarebbero calcolate le tasse (IVA
20% e dogana 5% circa) per un totale presumibile di
153,12 euro.
Il totale generale sarebbe quindi stato di 580 euro
circa (pari a 719,95 dollari) + 153,12 di tasse uguale
733,12 euro.
Non costa poco, d’altra parte
nemmeno la Gold Wing. Complessivamente sono soddisfatto
e lo ricomprerei.
Forse se Honda si decidesse a montare questo importante
accessorio sulla Gold Wing (la sua ammiraglia), dopo
che già è disponibile su altre moto, avremmo
un prodotto di migliore qualità (si potrebbe
p.e. eliminare l’asta centrale elettrica, utilizzando
anche per il movimento elettrico i due binari laterali)
e di costo inferiore. Ma, fino a che Honda non avrà
abbandonato questa sua politica (secondo me incomprensibile),
non ci resta che questo prodotto.
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