TRANSASIA
Via della Seta - Mongolia - Siberia
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14.7.2009 - martedì - giorno 35
Verekrevo (NW Ufa) (RUS) (8.12) [+4] -
Nizni Novgorod (RUS) (22.14) [+2]
km 816
viaggio h 16.02, guida h 11.33 |
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Oggi tornerò a fare il turista; infatti ho in programma di visitare due importanti città, in particolare i loro cremlini: Kazan e Nizni Novgorod.
Dopo un po’, un cartello mi avvisa che sto entrando nella Repubblica del Tatarstan. Si tratta di un popolo, di religione islamica, discendente di una tribù nomade di origine turca che portò distruzione nell’antica Rus; oltre il 50% della popolazione è tatara, il 43% è russa. E’ molto interessante questo attraversare repubbliche autonome diverse all’interno del grande Stato della Russia. Anche in Tatarstan si parla una lingua diversa dal russo, il tataro, scritta anch’essa in caratteri cirillici; frequenti i cartelli bilingui. Finalmente però i cartelli cominciano a essere anche in caratteri latini.
Ammiro le bianche mura del Cremino di Kazan, che seguono i dislivelli del terreno, con eleganti merli dalla forma semicircolare sulla sommità. Presso il punto in cui mi sono fermato c’è un massiccio torrione, dal tetto piramidale.
A sera arrivo a Nizny Novgorod e dirigo subito verso il Cremlino, che si erge, con le sue mura rossastre, su una collina, alto sulla riva del Volga. Risalente al ‘500, anche questo contiene al suo interno edifici pubblici e religiosi. Durante l’epoca sovietica, Nizny Novgorod era denominata Gorky, in onore dell’omonimo scrittore russo e, per la presenza di numerose industrie del settore militare, era interdetta agli stranieri; anche per questo motivo vi fu esiliato Sakharov.
Dalla piazza di fronte all’angolo settentrionale del Cremlino ammiro il sottostante Volga, che raggiungo da una stradina stretta e ripida. Sul lungo fiume termina una scenografica scalinata, che lo congiunge al soprastante Cremlino. Foto ricordo d’obbligo.
…
Arrivo ad un terzo albergo e, incredibilmente, qui si ripete la stessa scena del primo.
“Lei non ha la registrazione! [della Carta di Immigrazione, consegnata in frontiera]”
“Non me ne frega niente, io devo dormire!”
“Ma non ha la registrazione!”
A questo punto perdo davvero la pazienza; capisco rispettare le Leggi e le tradizioni locali, ma tutto questo è ridicolo; io devo dormire! Prendo la famigerata Carta di Registrazione, la sventolo davanti all’impiegata e la appallottolo in mano, gettandola per terra. “Se mi fermeranno in frontiera perché non ho uno stupido timbro, saranno problemi miei, adesso tu mi dai una stanza!”
L’impiegata esita. Allora prendo i miei bagagli, li butto con forza per terra, tiro fuori il sacco a pelo e mi stendo sopra: “o mi dai una stanza, oppure dormo qui! E se non ti sta bene, chiama la polizia.”
Le impiegate sono agitate, come smarrite; parlottano tra loro; dopo qualche secondo spunta fuori una chiave: “questa è la sua stanza”.
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15.7.2009 - mercoledì - giorno 36
Nizni Novgorod (RUS) (9.30) [+2] -
Mosca (RUS) (18.37) [+2]
km 425
viaggio h 9.07, guida h 6.20 |
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Piove e, fuori città, mi trovo in un vero diluvio. La situazione diventa critica, sia per i numerosi koleiny (solchi nell’asfalto provocati dal continuo passaggio dei mezzi pesanti e dalla cattiva qualità delle strade), che con la pioggia diventano molto scivolosi, che per lo stato pietoso della moto, in particolare a causa della ruota anteriore che, dopo 20.000 km, alcuni dei quali percorsi in condizioni difficili (bassa pressione, cattive strade), ha un battistrada poco pronunciato. Mancano ancora 3.500 km all’Italia: ce la farà?
D’altra parte non ho fretta; oggi mi basta arrivare a Mosca, che dista appena 400 km; decido quindi, quando la situazione ambientale diventa insostenibile, di fermarmi. E così, sostando nei momenti di pioggia più forte, approfittandone per qualche spuntino, mi avvicino alla capitale russa.
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16.7.2009 - giovedì - giorno 37
Mosca (RUS) (8.16) [+2] -
Minsk (BY) (20.56) [+1]
km 762
viaggio h 13.40, guida h 9.18 |
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Subito dopo le mura del Cremlino, vedo la magnifica Cattedrale di San Basilio: davvero stupefacente, fiabesca con le sue cupole a cipolla scanalate. Ma non posso fermarmi e quindi proseguo.
Giungo infine all’ingresso della Piazza Rossa, in una zona “grigia”, dove non si può sostare, ma almeno si può transitare con una certa “calma”, senza che la polizia assilli troppo.
Mi fermo, scendo dalla moto e ammiro. Stupendo.
Tutto l’insieme è bello da togliere il fiato, ma è soprattutto l’atmosfera complessiva che colpisce, affascina. Mi viene in mente la storia che è passata da questo luogo, da Ivan il Terribile (che qui confessò pubblicamente i suoi misfatti nel 1547) a Pietro il Grande (che vi giustiziò 2.000 guardie di palazzo che si erano ribellate), fino alle più recenti e ancora vive nella memoria grandi sfilate dell’esercito sovietico, durante la guerra fredda, con i grandi missili balistici intercontinentali esibiti come segno di potenza, di una superpotenza dai piedi di argilla che, dopo pochi anni, sarebbe crollata, implosa sotto il peso delle sue contraddizioni e debolezze.
Alla mia sinistra il Cremlino, di fronte la Piazza Rossa e alla mia destra la Cattedrale di San Basilio. Questa chiesa, costruita nel 1555/61 per celebrare la conquista della tatara Kazan da parte di Ivan il Terribile, è davvero incredibile, con le sue nove cupole dalle forme ”bizzarre”, tutte diverse tra loro, e i suoi colori.
…
Cominciano i cartelli che indicano la distanza per Minsk, la capitale della Bielorussia. Un numeroso gruppo di biker mi supera, in sella alle loro rombanti custom (targhe russe). Saluto e mi rispondono. Mi fermo ad una stazione di servizio per ristorarmi e chiacchieriamo. Arrivano anche tre Gold Wing russe.
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