CAPO
NORD, A MODO MIO
(10.000 km in 10 giorni)
|
18.6.2003
- mercoledì - giorno 3
Angelholm (S) (7.25) - Trondheim/Asen (N) (20.55)
Km 1.033, viaggio h 13.30, guida h 11.47 |
|
Questa notte è stata
abbastanza fredda, più di quella in Germania. Quando
esco dalla tenda (ore 6) leggo per curiosità il termometro
della moto (coperta dal suo telo): 11,5°.Avvisto
una lepre in campeggio. Prima di ripartire, do un'occhiata
alla vicina spiaggia, bella e deserta (vista l'ora).
Oggi mi aspetta la Norvegia! C’è
il sole, ma, visto il fresco, mi copro un po’ di più
e tiro fuori la giacca imbottita.
Ritorno in autostrada e scopro che, contrariamente
alle “funeree” informazioni raccolte, il limite
in Svezia non è sulle autostrade di 90, ma 110 (e sulle
statali non 70 ma 90 e, su alcune, anche 110!). Me ne rallegro
e mi dirigo verso la Norvegia.
Alla partenza ci sono 17°, arriveranno
fino a 25. La giornata è piuttosto variabile. La benzina
in Svezia si dimostra ben più economica che in Danimarca
e Germania: una media di 1,023 €/l.
Il percorso è prevalentemente autostradale,
con qualche tratto su statali. Dopo meno di 400 km entro in
Norvegia: anche qui il limite sulle statali è più
alto delle previsioni (90, non 80); le autostrade sono pochissime,
intorno alla capitale.
Oslo viene superata abbastanza agevolmente:
le indicazioni per la E6 (la strada per il nord!) sono chiare.
C’è solo un cantiere che provoca dei rallentamenti:
supero la fila.
Ora c’è un tratto molto bello
di circa 600 km attraverso l’interno della Norvegia
e le sue montagne. Ad un certo punto, però, la stanchezza
comincia a farsi sentire: gli occhi si fanno pesanti e ho
l’impressione che stia per venirmi un colpo di sonno.
Mi fermo immediatamente in una delle belle
e attrezzate aree di sosta presenti sul percorso: ci sono
tavoli e panchine di legno per pic-nic, oltre ai servizi ben
tenuti.Mi
stendo per una decina di minuti su una panca e mi rilasso.
Poi ne approfitto per qualche foto. Mi sento meglio e riparto.
Durante il percorso farò un’altra di queste “soste
ristoratrici”. Consiglio per tutti: quando avvertite
i primi segni di stanchezza, fermatevi! Il nostro mezzo non
consente colpi di sonno; alla minima distrazione si rischia
di finire per terra o peggio. A volte bastano pochi minuti,
una breve pausa. Io ho percorso 1.000 km al giorno per 10
giorni, non ritengo di avere un fisico eccezionale; ero comunque
molto motivato. Ognuno deve essere consapevole dei propri
limiti e non rischiare oltre il lecito. Questi segni di stanchezza
si sono ripetuti solo un’altra volta, al ritorno.
Comincio a vedere la neve, mano a mano che
salgo verso nord, sempre a quote più basse. Ogni tanto
piove, ma non molto.
Inizio anche a notare il costo della benzina
in Norvegia: salvo un pieno un po’ più economico
nel sud (forse la vicinanza con Svezia) è mediamente
di 1,150 euro al litro!
Provo una strana sensazione: penso a quando,
a casa, consultavo le carte stradali (di questo o altri viaggi
fantasticati). Seguivo il percorso ipotizzato e immaginavo
di essere lì, dove posavo il mio dito o miei occhi;
lì tra le montagne, in quella valle, su quel ponte,
lungo quel fiume, in quelle pianure. Mi “sentivo”
lì, anche se ero a casa mia con una carta geografica
davanti. Ora, invece, ora che sono proprio “lì”,
dove avevo tanto a lungo sognato di stare, mi sembra di essere
... su una carta geografica! Mi sembra di seguire un percorso
segnato col pennarello sulla carta, in cui vedo quello che,
prima, avevo solo immaginato.
Dopo diverse ore tra le montagne, arrivo finalmente
a rivedere il mare (del Nord) a Trondheim: solita ricerca
del camping più comodo in funzione del percorso (ricerca
iniziata già un’ora prima consultando la cartina)
e ne individuo uno poco dopo la città, circa 40 km
a nord-est (proprio sul percorso verso Capo Nord), vicino
Asen. Bene, saranno meno chilometri da percorrere domani!
Pochi chilometri prima di arrivare però
ne vedo un altro, proprio accanto alla strada, sul mare. Mi
fermo e ci entro (dopo un centinaio di metri di sterrato che,
per me e la mia moto, sono un’impresa): devo dire che
le carte (sia TCI che Michelin) non si sono dimostrate molto
precise sulla dislocazione dei campeggi.
E’ tardi (20.55) e non trovo nessun responsabile:
chiedo agli altri occupanti (quasi tutti in camper o hytte,le
tipiche casette di legno senza servizi molto diffuse nei campeggi)
che mi confermano che i responsabili se ne sono andati. Va
bene, anche stavolta risparmio il costo del campeggio, comunque
dimostratosi sempre abbastanza contenuto (9/14 euro).
Mi sistemo vicino al mare e all’unica
altra tenda.Il
sole non vuol saperne di tramontare: il mio GPS mi dà
come orari le 23.35 (tramonto) e 2.58 (alba). Latitudine 63°
34’.
Non c’è niente da mangiare
al campeggio e non mi va di andare in giro a cercarlo. Attingo
alle “riserve strategiche” che mi sono portato
dall’Italia: un barattolo di miele, uno di nutella e
del pan carrè.
|